Orlando: stop all’obbligo, avvocati liberi di scegliere
di Gabriele Ventura

Polizza infortuni non più obbligatoria per gli avvocati. È la modifica cui sta lavorando il ministero della giustizia su richiesta del Consiglio nazionale forense, che verrà esaminata nell’ambito della sessione parlamentare di bilancio. Ad annunciarlo è lo stesso guardasigilli, Andrea Orlando, in una nota in risposta a una missiva spedita dal presidente del Cnf, Andrea Mascherin, che chiedeva di intervenire sull’obbligo della polizza infortuni. Dopo aver concesso la proroga di 30 giorni dell’entrata in vigore del dm 22 settembre 2016, il ministro è quindi pronto ad accogliere una nuova proposta di modifica, che potrebbe impattare su tutti gli avvocati che hanno già stipulato una polizza rc professionale e infortuni. In particolare, Orlando scrive che la richiesta del Cnf di modificare l’art. 12, comma 2, della legge n. 247/2012 è stata trasmessa all’ufficio legislativo «affinché possa essere oggetto di valutazione ai fini di un esame della stessa nell’ambito della sessione parlamentare di bilancio». «Convengo infatti», continua Orlando, «sull’opportunità di rimettere all’autonoma decisione del singolo avvocato la stipulazione di una polizza a copertura degli infortuni a sé derivanti in conseguenza dell’attività svolta nell’esercizio della professione». Orlando prosegue affermando di aver chiesto inoltre all’ufficio legislativo «di valutare l’ulteriore ipotesi di modifica dell’articolo 12, comma 2, relativa all’esenzione dell’avvocato dall’obbligo assicurativo per gli infortuni derivanti a collaboratori già provvisti della relativa copertura assicurativa in virtù dell’iscrizione all’Inail». Dura la reazione da parte del sindacato Associazione nazionale forense, che giudica la marcia indietro sulla polizza infortuni «una beffa anche per chi già si è assicurato». «L’intervento è sicuramente apprezzabile a fronte di una disposizione di legge assurda e incomprensibile», afferma il segretario generale Anf, Luigi Pansini, «tuttavia appare beffardo che politica e istituzioni si accorgano dell’obbligatorietà della polizza per gli infortuni a distanza di quasi cinque anni dall’approvazione della legge ordinamentale forense e di un anno dall’adozione del regolamento attuativo». «Ci si chiede», continua Pansini, «se l’estemporaneità di alcuni recenti e asseriti interventi delle istituzioni e della politica a favore dell’avvocatura sia giustificabile e miri alla salvaguardia, anche agli occhi del cittadino, della professione». Ricordiamo che questo sarebbe il secondo intervento da parte di via Arenula sull’obbligo di assicurazione per gli avvocati. Il giorno dell’entrata in vigore della normativa, l’11 ottobre scorso, è stato infatti pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto di proroga al 10 novembre prossimo.
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