“Bisogna innovare per essere vincenti, in questo scenario digitale le compagnie assicurative devono essere pronte ad adattarsi, bisogna tenere il passo per non perdere quota, e Allianz Italia si distingue per la sua storia di innovazione”.
Lo ha affermato Klaus-Peter Roehler, amministratore delegato di Allianz Italia, intervenendo al XV Insurance Day di Milano Finanza.
Roehler ha messo in luce le caratteristiche distintive della Compagnia riassunte nel cosiddetto “A-factor”, il fattore-Allianz per vincere nel nuovo scenario digitale: soluzioni sempre centrate sul cliente e interamente digitali per generare una digital customerexperience a 360 gradi.
Ma anche motori di crescita in termini di prodotti e canali distributivi, ha aggiunto il numero uno di Allianz Italia, la continua ricerca dell’eccellenza tecnica nei prodotti e servizi per mantenere una performance sostenibile nel tempo, unitamente ad una cultura aziendale basata sulla “meritocrazia inclusiva”, dove contano sia le persone che le performance.
L’intervento di Roehler si è focalizzato su alcune innovazioni alla base della strategia del gruppo assicurativo, quali l’eCommerce, il nuovo prodotto telematico Auto Allianz Bonus Drive e la lunga storia di innovazioni digitali e orientate al cliente in Genialloyd.
L’a.d. di Allianz Italia ha spiegato poi che una storia di successo è possibile solo grazie ad un continuo coinvolgimento del management, all’attiva partecipazione dei dipendenti nella generazione di idee e alla costante collaborazione con gli intermediari, protagonisti del processo di innovazione e attori chiave nella relazione con il cliente.
Nell’attuale scenario competitivo, ha proseguito Roehler, il tempo è decisivo: occorre innovare e industrializzare le innovazioni con rapidità. Per fare questo Allianz utilizza la metodologia Agile, che permette di creare e sviluppare idee velocemente e avere feedback sul campo. Nel nuovo contesto digitale, essere preparati al cambiamento ed innovare risulta fondamentale. La legge della sopravvivenza, “cambiare o morire”, non è mai stata così vera, ha concluso Roehler.