Precoci con 41 anni di contributi o assegno (1.500 euro)
di Daniele Cirioli

Pensionamento anticipato per disoccupati, invalidi, usurati e lavoratori beneficiari della legge 104. Due le possibilità. La prima: con almeno un anno di lavoro effettivo prima dei 19 anni d’età (cosiddetti precoci) questi soggetti potranno mettersi a riposo con 41 anni di contributi, a qualunque età, con uno sconto rispetto ai requisiti ordinari di un anno e 10 mesi agli uomini e di 10 mesi alle donne.

Seconda possibilità: con 30 anni di contributi (36 se usurati) e un’età non inferiore a 63 anni questi soggetti potranno ricevere un «assegno di accompagno alla pensione», a carico dello stato e d’importo non superiore a 1.500 euro, fino al pensionamento vero e proprio. A prevederlo è la bozza di legge di Bilancio 2017.

Soggetti interessati. Le misure di prepensionamento, che vanno a sommarsi a quelle dell’Ape, cioè del prestito per la pensione (si veda ItaliaOggi di ieri), interessano queste categorie di soggetti:

a) disoccupati non coperti da ammortizzatori sociali (quindi senza reddito, né lavoro);

b) soggetti dediti all’assistenza di un congiunto con handicap grave (deve trattarsi, quindi, di disabilità grave ai sensi della legge n. 104/1992);

c) lavoratori invalidi di grado superiore al 74%;

d) lavoratori dediti ad attività usuranti e/o particolarmente gravose ex dlgs n. 67/2011 (tra l’altro, lavori in galleria, in cave; lavoro notturno; lavoro in linea catena ecc.). Nelle prime due ipotesi (a e b) si tratta di soggetti non occupati, senza un lavoro; nelle ultime due ipotesi (c e d), invece, di soggetti in attività (cioè lavoratori).

La prima via (precoci). La prima via di accesso anticipato alla pensione è riservata ai cosiddetti precoci: sono tali, i lavoratori che avendo cominciato a lavorare in tenera età, hanno almeno un anno di lavoro effettivo prima dei 19 anni. Questa prima via prevede la riduzione del requisito contributivo per la pensione di anzianità (è l’unico previsto per questo tipo di pensione) di un anno e 10 mesi per gli uomini e di 10 mesi per le donne (per le donne già a normativa vigente il requisito contributivo è inferiore di 1 anno rispetto agli uomini). Pertanto, l’accesso alla pensione sarà possibile:

per gli uomini a qualunque età, con 41 anni di contributi (anziché 42 anni e 10 mesi);
per le donne a qualunque età, con 41 anni di contributi (anziché 41 anni e 10 mesi).
Oltre che essere limitata alle predette categorie di soggetti, il beneficio di prepensionamento è riconosciuto nell’ambito di risorse programmate.

Assegno di accompagno. La seconda via di accesso anticipato alla pensione verrà introdotta, in via sperimentale, per il periodo che va dal 1° maggio 2017 al 31 dicembre 2018. Più che di pensionamento, si tratta di una sorta di ammortizzatore sociale, a carico dello stato, che il soggetto potrà percepire per il tempo di attesa della pensione vera e propria. La misura, come detto, è riservata alle predette categorie di lavoratori e richiede il possesso di due requisiti:

a) uno contributivo: almeno 30 anni di contributi (se disoccupati senza ammortizzatori sociali, lavoratori con invalidità superiore al 74%, soggetti dediti all’assistenza di congiunto con handicap grave), ovvero almeno 36 anni (se lavoratori dediti ad attività particolarmente gravose);

b) uno anagrafico: età non inferiore a 63 anni (tutti i soggetti).

In presenza di questi requisiti, e nei limiti delle risorse finanziarie stanziate, i predetti soggetti avranno la possibilità di ricevere una prestazione assistenziale d’importo fino a 1.500 euro al mese, fino alla pensione vera e propria.

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