Da cessione Atlantia 110 mln. Nagel ottimista su Mps
Conti in miglioramento su tutti i fronti per Mediobanca, che nel primo trimestre dell’esercizio 2016-2017 ha conseguito un utile netto di 270,7 milioni di euro, cresciuto dell’11% su base annua. Si tratta, ha sottolineato Piazzetta Cuccia, del migliore risultato trimestrale dal 2008. Questo dato riflette il miglioramento del risultato operativo da 194,9 a 226,9 milioni (+16%) al quale hanno contribuito la crescita dei ricavi bancari e la riduzione del costo del rischio in tutte le linee di business. Rispetto allo scorso anno i dati comprendono l’apporto di Cairn Capital e, dal 26 agosto, del ramo d’azienda delle attività retail di Barclays Italia acquisito da CheBanca!
I ricavi sono migliorato del 4% a 526 milioni e il margine di interesse è salito del 4% a 314 mln. Il costo del rischio è diminuito da 141 a 98 punti base, ai livelli pre-crisi, grazie al buon andamento della qualità degli attivi in tutte le divisioni e al consolidamento degli impieghi Barclays, privi di sofferenze. Gli utili da realizzo, pari a 112 milioni, si riferiscono in gran parte alla cessione di circa metà delle azioni Atlantia in portafoglio. Gli indici di capitale sono stabili: Cet 1 al 12,1% phased-in e Total Capital al 15,7%.
Per quanto riguarda le prospettive, l’istituto prevede una tenuta del margine di interesse, sostenuto da consumer e retail banking, e un miglioramento del costo del rischio. Le previsioni per l’esercizio, comunque, restano condizionate da un quadro macroeconomico ancora debole, al quale si aggiungono incertezze politiche nei mercati di riferimento.
«Sono risultati di particolare soddisfazione, sia dal punto di qualitativo che quantitativo», ha detto l’a.d. Alberto Nagel. «Pur in un contesto difficile, post Brexit con tassi ai minimi e volatilità ai massimi, abbiamo raggiunto un valore assoluto dei ricavi molto alto. La crescita viene da due componenti, di tipo ordinario e dalle acquisizioni. Tutte le voci di ricavo migliorano e abbiamo avuto una caduta molto importante del costo del rischio».
I numeri sono risultati superiori alle attese degli analisti. In particolare, l’utile di 270,7 milioni ha nettamente battuto il consensus che era fermo a 155 mln. Equita sim sostiene che i dati sono migliori del previsto grazie al settore retail. Altri esperti evidenziano il buon andamento a livello operativo, nonché l’inatteso contributo di 110 milioni provenienti da cessioni di asset.
Anche gli occhi di Piazzetta Cuccia sono puntati sul Montepaschi, il cui salvataggio è «molto rilevante per la stabilizzazione del sistema bancario italiano», ha osservato Nagel durante l’assemblea dei soci svoltasi a Milano. «È molto importante per Mediobanca, e non solo, dare un contributo il più impegnato possibile per Mps che è grande, è una banca sistemica, la terza del paese». In caso contrario si creerebbe «una situazione brutta nella quale è meglio non ritrovarsi, e quindi dobbiamo fare il possibile per evitarla.
E allora «qualsiasi contributo di equity all’interno di un canovaccio condiviso dalle authority è il benvenuto», ha aggiunto l’a.d. riferendosi alla proposta avanzata da Corrado Passera. Nagel si è detto ottimista sul risanamento, pur trattandosi di «un’operazione complicata» e dipendendo dalle condizioni di mercato.
Nagel ha aggiunto che Mediobanca non è vincolata a cedere azioni Generali: «La riduzione della quota è un’opportunità, non un obbligo».
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