Secondo le stime del broker Aon-Benfield, aggiornate alle informazioni disponibili a settembre 2016, il capitale a disposizione del settore riassicurativo mondiale alla fine del I semestre 2016 ammontava a 585 miliardi di dollari (+4% rispetto al 31 dicembre 2015), segnando il ritorno sul trend di crescita positivo interrottosi a fine 2015. Quanto alla riassicurazione tradizionale, il capitale accumulato è cresciuto del 3% nel primo semestre del 2016 (rispetto a fine 2015), raggiungendo i 510 miliardi di dollari. L’aumento è attribuibile principalmente agli effetti del persistente contesto di bassi tassi di interesse e dalle plusvalenze non realizzate.
L’agenzia di rating Fitch Ratings ha recentemente pubblicato la Global Reinsurance Guide 2017 e il Global Reinsurers’ 1H16 Results Dashboard sui principali risultati della riassicurazione mondiale nel primo semestre del 2016 e sulle prospettive per il prossimo anno. L’outlook sul settore per il 2017 sarebbe, secondo Fitch, nel complesso negativo; le principali criticità individuate dagli analisti sono i) il deterioramento dei profitti, ii) la previsione di ulteriori ribassi del prezzo della riassicurazione dovuta all’eccesso di capacità, iii) il rallentamento della capacità del capitale alternativo, iv) le prospettive di una nuova stagione di fusioni e acquisizioni. L’assottigliarsi dei saldi tecnici negli ultimi 4 anni hanno reso i profitti dei riassicuratori più sensibili a variazioni anche modeste nell’attività catastrofale. Inoltre, il trend dei prezzi atteso ancora in calo e il permanere dei tassi di interesse sui minimi storici, con conseguente indebolimento dei rendimenti degli investimenti, determinerebbero un generalizzato calo della redditività delle compagnie di riassicurazione. L’entrata in vigore di Solvency II comporterà, secondo gli analisti, un aumento della domanda di riassicurazione da parte degli assicuratori primari derivante dalle opportunità per questi ultimi di rafforzare il proprio posizionamento in termini di capitale di solvibilità.
Quanto agli indicatori tecnici, Fitch stima un progressivo peggioramento del combined ratio del settore dall’86,8% del 2015 al 94,2% del 2016 al 99,2% del 2017, attribuibile anche ad un aumento delle perdite legate a catastrofi naturali, e un calo del net income ROE dal 9,8% del 2015, all’8,5% e all’8,0% rispettivamente nel 2016 e nel 2017. È continuata ad aumentare la quota di capitale alternativo sul totale, in ragione della crescita del 10% rispetto all’anno precedente del capitale accumulato attraverso strumenti non tradizionali, come cat bonds, sidecars, cartolarizzazioni; la dinamica riflette principalmente il trend positivo registrato dagli strumenti riassicurativi collateralizzati, che hanno più che compensato la contrazione del capitale accumulato tramite cat bonds. Il 30 giugno 2016 l’ammontare in essere di queste tipologie di capitale raggiungeva complessivamente i 75 miliardi di dollari (12,8% del totale).
L’attività di emissione di cat bonds nel primo semestre del 2016 è stata pari a poco più di 3 miliardi di dollari, in flessione del 35% circa rispetto all’analogo periodo del 2015 (3,8 miliardi di dollari in meno rispetto al 31 dicembre 2015) nonostante un primo trimestre più che positivo. Le emissioni effettuate nei 12 mesi tra il 30 giugno 2016 e il 30 giugno 2016 hanno consentito una raccolta pari a 5,2 miliardi, l’ammontare più basso dal 2011. La contrazione sarebbe legata alla maggiore competitività dei riassicuratori tradizionali e all’allungamento delle scadenze dei titoli che hanno, da un lato, ridotto la frequenza di rinnovo della capacità da parte di alcuni cedenti e, dall’altro, aumentato la porzione dei rischi trattenuta. Al 30 giugno 2016 il capitale assicurato con questa classe di strumenti era pari a 22,6 miliardi di dollari (il 30 giugno 2015 erano 23,5). Le attese degli analisti circa l’evoluzione del mercato dei cat bonds puntano, infine, a una fine d’anno caratterizzata da una lieve ripresa nell’ultimo trimestre del 2016.
Fonte: ANIA Trends