L’IVASS ha pubblicato i risultati dell’indagine IPER sull’andamento dei prezzi effettivi per la garanzia r.c. auto nel primo e secondo trimestre del 2016.

Il premio medio per la garanzia RCA come rilevato dai contratti stipulati o rinnovati nel secondo trimestre del 2016 è pari a 421 euro. Il 50 per cento degli assicurati paga meno di 381 euro, il 90 per cento degli assicurati meno di 646 euro e solo il 10 per cento degli assicurati meno di 240 euro.
Il premio medio nel primo trimestre del 2016 è invece pari a 425 euro. Il 50 per cento degli assicurati paga meno di 385 euro, il 90 per cento degli assicurati meno di 652
euro e solo il 10 per cento degli assicurati meno di 243 euro.

Il trend di diminuzione dei prezzi, proseguito anche nella prima metà del 2016, mostra un
lieve rallentamento rispetto ai due anni precedenti: la variazione su base annua del prezzo medio nel secondo trimestre del 2016 è pari a −6,4 per cento, mentre la variazione su base trimestrale rispetto al primo trimestre è pari a −1 per cento.

La variabilità dei prezzi misurata dal coefficiente di variazione ha un andamento
tendenzialmente decrescente ed è caratterizzato da un certo grado di stagionalità (con minimo nel primo trimestre dell’anno): il coefficiente di variazione del prezzo è diminuito su base annua del −0,9 per cento.

Continua quindi il processo di addensamento della distribuzione attorno ai valori centrali della media e della mediana: nel secondo trimestre del 2016 lo scarto tra media e mediana è pari a 40 euro (contro i 44 euro del secondo 2015).
I divari tra i premi r.c. auto pagati dagli assicurati italiani tendono a diminuire, così come la frequenza dei contratti più costosi.

La figura 3.a mostra una correlazione tra la quota di mercato e il livello dei prezzi: le compagnie di media dimensione (quota di mercato compresa tra il 3 e il 10 per cento) applicano premi mediamente più bassi (397 euro) sia rispetto alle compagnie grandi (quota di mercato superiore al 10 per cento) che alle piccole (quota di mercato inferiore al 3 per cento): la differenza nel prezzo medio tra le imprese medie e le grandi è pari a 44 euro, tra le medie e le piccole la differenza è di 15 euro (la tavola B20 in Appendice contiene i valori puntuali).
La diminuzione dei prezzi osservata nell’ultimo anno ha un andamento diverso nei tre gruppi di imprese: più decisa nelle imprese medie e nelle piccole (rispettivamente −7,2 e −7,1 per cento) rispetto alle grandi (−5,6 per cento).
Di conseguenza il differenziale dei prezzi medi in funzione della quota di mercato, già delineatosi lo scorso anno, si è accentuato.

3a

Anche con riferimento al canale distributivo prevalente esiste una certa eterogeneità nel prezzo della copertura r.c. auto: le compagnie che utilizzano i canali agenziali detengono
l’86 per cento del mercato e hanno un livello medio dei prezzi in linea con il premio medio
nazionale (428 euro contro i 421 del dato nazionale); le imprese che operano prevalentemente tramite internet o telefono (quota di mercato del 12 per cento) e tramite sportelli di banca/posta (quota di mercato del 2 per cento) applicano prezzi più contenuti (la differenza rispetto alle imprese tradizionali è rispettivamente pari a 51 e 26 euro).
La diminuzione dei prezzi su base annua via canale agenziale è pari a −5,9 per cento (inferiore al dato medio nazionale), le compagnie che operano tramite sportelli bancari o postali sono caratterizzate da una diminuzione del −6,6 per cento, le imprese che operano tramite internet/telefono hanno applicato una riduzione media del −9,6 per cento (ampiamente superiore al dato medio nazionale).
Il trend dei prezzi tra imprese mostra un’ampia variabilità: le variazioni su base annua sono tutte di segno negativo e sono comprese tra −0,4 e −22,1 per cento. Delle 37 imprese analizzate4, 8 hanno ridotto i premi in un anno per oltre il 10 per cento, 21 hanno applicato riduzioni superiori alla media nazionale, 16 hanno applicato riduzioni inferiori alla media nazionale.

Le variazioni dei prezzi nel territorio
La variabilità dei prezzi nel territorio rimane ampia, con prevalenza di prezzi alti
al Sud e al Centro.

fig5

La differenza tra la provincia con i prezzi più alti (Napoli) e quella con i prezzi più bassi (Aosta) è di 354 euro.
Tuttavia, tali divari territoriali sono in diminuzione. Infatti, la variazione del premio su base annua presenta una correlazione negativa con il livello dei prezzi. Nell’ultimo anno il premio medio è diminuito in tutte le province con variazioni annue comprese tra il −1,5 per cento (Firenze) e il −12,9 (Brindisi). In un terzo delle province (35 su 110), prevalentemente nel Sud della penisola e in Sicilia, si registrano riduzioni di prezzo superiori alla media nazionale.

La scatola nera
IPER contiene informazioni sulla presenza o meno nel contratto per la garanzia r.c. auto di clausole di riduzione del premio in presenza della cosiddetta “scatola nera”, ovvero di sistemi telematici assicurativi installati sul veicolo (art. 132, co. 1 del “Codice delle Assicurazioni private”). Per brevità la locuzione “contratto con scatola nera” indica la presenza di tali clausole nel contratto per la garanzia r.c. auto.

La diffusione della scatola nera nel mercato mostra un trend crescente. Il 16,2 per cento dei contratti stipulati nel secondo trimestre del 2016 prevede una scatola nera. La diffusione del dispositivo è molto eterogenea nel territorio.
Le prime 5 province in termini di penetrazione della scatola nera sono Caserta, Napoli,
Catania, Reggio di Calabria e Salerno, con percentuali sul totale dei contratti rispettivamente del 47, 45, 34, 32 e 32 per cento.

Penetrazione della scatola nera per fascia di premio ed area geografica

Per comprendere più in dettaglio la dinamica della diffusione della scatola nera, è stata analizzata la diffusione della scatola nera rispetto alle fasce di premio. Sono state considerate 5 fasce di premio:
<400 euro, 400-500, 500-600, 600-900, >=900. I dati in figura 8 suggeriscono alcune osservazioni:
1) All’aumentare del premio aumenta la penetrazione;
2) La penetrazione è elevata anche nella fascia di premi più bassi ove il 13 per cento degli
assicurati sceglie contratti con clausole di riduzione legate alla scatola nera;
3) A parità di fascia di premio gli assicurati residenti nelle regioni meridionali scelgono più
frequentemente la scatola nera;
4) Il differenziale di penetrazione tra il Sud e il Nord del paese aumenta all’aumentare della fascia di premio (è pari al 12 per cento per i premi inferiori a 400 euro, è al 24 per cento per i premi superiori a 900 euro).
L’osservazione 3) suggerisce che la maggiore penetrazione della scatola nera al Sud è
plausibilmente il frutto dell’azione congiunta della domanda (maggiore ricorso alla black box nei mercati locali in cui i prezzi sono più elevati) e dell’offerta (politiche commerciali rispetto alla scatola nera eterogenee nel territorio).

fig8

figura9

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