di Paola Longo
Doppia promozione per FinecoBank , che dopo un avvio in rosso alla luce dell’intonazione negativa dell’azionario nel suo complesso (-1,44% il Ftse Mib) e dell’effetto tecnico del collocamento del 20% a 4,55 euro per azione da parte di Unicredit , ha chiuso la seduta in deciso rialzo (+5,58% a 5,055 euro). Unicredit ha ceduto appunto il 20% della società a uno sconto del 5% rispetto al prezzo di chiusura di ieri, sottoscrivendo un impegno a non disporre di ulteriori azioni della società per un periodo di 360 giorni dalla data di regolamento dell’operazione, prevista per lunedì prossimo. L’operazione elimina dunque nel breve il rischio di overhang, ossia l’eccesso di offerta di titoli sul mercato, per FinecoBank ed è questo fattore che secondo gli esperti ha premiato il titolo in borsa.
Secondo Banca Imi (rating add, prezzo obiettivo a 6,1 euro) il collocamento rappresenta una notizia positiva in quanto Unicredit «resta azionista di controllo, consentendo a Fineco di continuare a escludere le esposizioni intragruppo dal calcolo di leverage e ratio di capitale». Inoltre, prosegue Imi, «aumenta in modo significativo il flottante del titolo» e «sparisce la pressione sull’azione legata a una potenziale cessione dell’intera quota in mano a Unicredit ». Anche secondo Equita, che ha alzato il giudizio da hold a buy con prezzo obiettivo a 5,7 euro e inserito il titolo nel portafoglio principale: «Fineco continuerà a essere consolidata da Unicredit e quindi nulla cambia in termini di assorbimento di capitale (nullo) dei bond Unicredit che Fineco ha in bilancio (12 miliardi). Poche società hanno un business model caratterizzato da sostenibilità dei margini (sistemi IT all`avanguardia, assenza di performance fee, architettura aperta, ricavi anticiclici del brokerage, nessun npl, nessuno sportello fisico, solo 20% degli inflow legati al reclutamento) e potenziale di crescita (one stop bank per il cliente privato con servizi efficienti, pricing estremamente competitivo e una rete di promotori per la gestione dei propri risparmi)», spiegano gli analisti. Inoltre, nota Equita, il titolo tratta a circa 14,5 volte gli utili 2017 contro un range storico di 16-22 volte. Fineco , prosegue Equita, «può distribuire un dividendo del 5% anche riducendo il payout al 65%».
Opposto a quello di Fineco l’andamento borsistico di Unicredit che ha terminato la seduta con un calo del 3,64% a 2,066 euro. Dopo l’operazione l’istituto guidato da Jean-Pierre Mustier conserva il 35% di Fineco e continuerà a consolidarla. Citigroup ha tuttavia confermato il rating buy e in un report dal titolo Aggiungendo un’altra nota alla sinfonia sostiene che il collocamento del 20% di Fineco rappresenta «un ulteriore passo nella strategia del nuovo management». Mediobanca Securities, da parte sua, si dice ancora più convinta della sua raccomandazione outperform (target a 4,4 euro), ritenendo che «la mossa» di cedere il 20% della società «sia una conferma che FinecoBank è strategica per il gruppo. Il comunicato stampa indica l’intenzione di Unicredit di mantenere il controllo di Fineco dopo il placement, asset importante per Unicredit per far fronte alla inevitabile erosione del tradizionale canale bancario». Secondo Mediobanca il nuovo management si sta muovendo con decisione per ridurre il rischio (vendita di npl) e la complessità (cedere Austria e Polonia, ridurre il retail in Germania) sostenendo il CET1 attraverso un aumento limitato dalla cessione di asset (Pioneer, Pekao, collocamento di Fineco ). Effettuare tali mosse consentirebbe a Unicredit di limitare il rischio di esecuzione e di focalizzarsi sulla ristrutturazione in Italia». Per Mediobanca , infine, «molti investitori sono interessati a Unicredit , ma resteranno alla finestra fino al referendum» del 4 dicembre; tuttavia per gli esperti «la forte convinzione nell’esecuzione da parte del management e la valutazione bassa superano i rischi, offrendo un elevato potenziale di rialzo per il titolo a fronte di un limitato rischio di ribasso». (riproduzione riservata)
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