Toyota, BMW e Allianz investono nella start-up di Silicon Valley, Nauto che attraverso l’utilizzo di telecamere e sensori a bordo del veicolo punta a osservare i comportamenti di guida degli automobilisti.
Il lavoro congiunto di costruttori e assicuratori è finalizzato alla raccolta di dati, in forma anonima, circa il comportamento dei guidatori in diverse situazioni che si possono presentare circolando sulla rete stradale. Dati che serviranno nella fase di sviluppo dei software di guida che dovranno misurarsi con inconvenienti reali una volta installati sulle auto a guida autonoma.
Una volta registrati i movimenti dei guidatori, la videocamera di Nauto intercetta le decisioni prese al volante di fronte a situazioni critiche come il traffico in città, prima di elaborare i dati attraverso un software che sarà il pilota virtuale di domani.
Si cercherà in questo modo di acquisire tutta una serie di schemi predefiniti, perché è impensabile valutare ogni possibile variabile.
L’attenzione verso la tecnologia di Nauto dimostra come le strade che portano allo sviluppo della tecnologia per i sistemi di guida autonoma possano essere diversi e tutti ugualmente validi.
Il sistema Nauto è oggi utilizzato da flotte di auto come Citywide Taxi di San Francisco, ognuna delle quali ha installato sul parabrezza un dispositivo del valore di 400 dollari, comprendente videocamera e sensori per la raccolta ed elaborazione automatica dei dati.
Il sistema è in grado di rilevare i comportamenti scorretti al volante, come ad esempio bere o rispondere a un sms mentre si guida e allertare gli automobilisti sui loro comportamenti pericolosi. Dall’altro lato, gli assicuratori hanno la possibilità di valutare al meglio il rischio, prevenire le frodi e premiare i clienti più prudenti.