Secondo stime recenti l’utilizzo della telemedicina nell’integrazione fra ospedale e territorio potrebbe valere un risparmio di circa 1,4 miliardi l’anno. Allo stesso modo la completa diffusione della cartella clinica elettronica in Italia consentirebbe di risparmiare fino a 1,6 miliardi di euro l’anno, ma ad oggi è utilizzata solo dal 57% delle strutture sanitarie.
Se ne è discusso al 5° Convegno medico UniSalute dal titolo “Internet e medicina: per una nuova medicina informatizzata” organizzato dalla Compagnia del Gruppo Unipol specializzata in assistenza sanitaria, per indagare le possibili applicazioni dell’informatica in campo medico.
L’appuntamento è stato l’occasione per esperti di primo piano di vari settori, medico, sociologico, legale ed informatico, per evidenziare i vantaggi – ma anche le possibili criticità – che le nuove tecnologie stanno portando e sempre più porteranno a pazienti e strutture mediche, sia nella qualità del servizio ricevuto o erogato che nella ottimizzazione dei costi, con notevoli risparmi per le tasche dei cittadini e i bilanci delle aziende mediche.
“Le nuove tecnologie hanno ormai investito in modo determinante tutti gli ambiti della nostra vita e quindi anche quello medico, nel quale la raccolta dei dati e l’applicazione sia pratica che teorica della medicina per via informatica è fondamentale per migliorare la salute dei cittadini, sia nel campo preventivo sia in quello diagnostico e terapeutico” afferma Fiammetta Fabris, direttore generale di UniSalute.
Con questo convegno si conferma l’attenzione di UniSalute alle evoluzioni tecnologiche: da tempo infatti la Compagnia partecipa ai tavoli di confronto della telemedicina, una tecnologia fondamentale perché consente a chi affetto da patologie croniche e disabilitanti di usufruire di questa nuova frontiera di operatività medica destinata a portare grandi benefici per la salute dei pazienti, evitando in molti casi l’ospedalizzazione – vissuta sempre come un trauma – e un notevole risparmio economico ed ottimizzazione dei servizi ospedalieri.
“La spesa sanitaria per anziani e disabili nel nostro Paese ha registrato negli ultimi anni un incremento costante. L’assistenza a domicilio sarà quindi sempre più una delle voci di spesa più significative per le famiglie. Crediamo che la telemedicina sia una delle migliori soluzioni su cui investire. Così come crediamo indispensabile un sempre maggior investimento nell’integrazione tra medicina e tecnologia. Ecco perché guardiamo con favore ai notevoli sforzi compiuti da Governo e Regioni per dare vita ad un patto per la Sanità digitale” conclude la Fabris.