Christine Hohmann-Dennhardt sarà il cavaliere bianco della Volkswagen. Da gennaio lascerà il suo posto nel consiglio di gestione della Daimler per gestire la risposta di Vw allo scandalo delle emissioni, che ha non solo compromesso la sua reputazione, ma che secondo alcuni calcoli può arrivare anche a costare fino a 40 miliardi di euro tra multe, risarcimenti e costi di richiamo delle auto. La Hohmann-Dennhardt, secondo il quotidiano tedesco Handelsblatt, gode di un’ottima reputazione nel settore automobilistico tedesco e sarà la prima donna a entrare nel comitato di gestione di Volkswagen. Ex giudice dell’Alta Corte tedesca, conosce bene la materia: quando venne ingaggiata dalla Daimler , nel 2011, la società era stata appena coinvolta in un massiccio scandalo di corruzione internazionale e messa sotto inchiesta da parte delle autorità statunitensi. Il gigante auto di Stoccarda aveva ammesso di aver pagato tangenti per vincere alcuni contratti e accettato di pagare una multa di 185 milioni di dollari per transare. Il lavoro in Daimler di Hohmann-Dennhardt è stato quello di porre domande difficili e messe da parte per anni, del tipo: come essere sicuri di non pagare tangenti? Dopo un’iniziale ostilità da parte dell’ala dei veicoli, è riuscita a far comprendere ai top manager che la cultura aziendale aveva bisogno di una revisione, proprio come i nuovi modelli di auto, e che i profitti miliardari potevano tranquillamente andare di pari passo con una compliance senza compromessi. Intanto ieri sulla borsa di Francoforte il titolo Volkswagen ha perso un altro 1,5% circa dopo che nel week end il quotidiano inglese Sunday Telegraph ha rivelato che i grandi azionisti istituzionali della casa automobilistica di Wolfsburg sarebbero pronti ad avviare una maxi-causa legale per chiedere un risarcimento danni da ben 40 miliardi di euro al gruppo tedesco per il crollo subito dal titolo dopo lo scoppio del Dieselgate.