di Luisa Leone
Simest si tira a lucido in vista dell’operazione SuperSace. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza la società guidata dal nuovo amministratore delegato Andrea Novelli avrebbe avviato le macchine per il passaggio agli International accounting standard (Ias), i principi contabili internazionali adottati per la redazione dei bilanci dalle società quotate, ma non solo.
Una scelta che pur non essendo necessariamente collegata all’operazione con Sace, sotto le cui insegne Simest sembra destinata a confluire, potrebbe comunque essere un buon viatico per un futuro matrimonio. Di certo c’è che il gruppo assicurativo guidato da Alessandro Castellano adotta già da tempo questi standard per la relazione del bilancio consolidato, come pure le controllate Sace Bt e Sace Factoring. In vista di un eventuale futuro inserimento anche di Simest nell’orbita Sace, quindi, adottare principi omogenei per la redazione dei documenti contabili potrebbe tornare utile. Le novità su questo fronte non sono comunque le uniche in casa Simest. Per oggi è convocata un’assemblea straordinaria che all’ordine del giorno ha la modifica di ben 11 articoli dello statuto. Anche in questo caso non è detto che si tratti di una mossa direttamente legata all’operazione Sace, ma di fatto gli interventi riguardano diversi aspetti dell’organizzazione societaria. Tra gli articoli da ritoccare c’è infatti per esempio il numero 7, relativo al capitale sociale, che oggi recita molto stringatamente che quest’ultimo ammonta a 164,4 milioni di euro, suddivisi in 316,6 milioni di azioni del valore nominale di euro 0,52. Ancora, passerà al vaglio dell’assemblea convocata per oggi anche l’articolo 8, che riporta le caratteristiche delle azioni, il 16 che tratta della composizione del consiglio di amministrazione, il 24 sul collegio sindacale e altro ancora. Intanto anche sul versante Sace si continua a lavorare all’operazione, che come anticipato da MF-Milano Finanza la passata estate, prevede che sotto l’ombrello del gruppo assicurativo confluiscano sia Simest che una vera import-export banca. Ma soprattutto, il progetto dovrebbe essere uno degli assi portanti del nuovo piano industriale di Cassa Depositi e Prestiti, che i nuovi vertici della holding, Claudio Costamagna (presidente) e Fabio Gallia (ad), stanno mettendo a punto insieme ai consulenti di McKinsey, e che dovrebbe essere pronto entro la fine dell’anno. (riproduzione riservata)