di Francesco Ninfole
La Commissione Europea ha varato ieri il piano d’azione e le prime proposte legislative sull’Unione dei mercati di capitale, dopo il Libro Verde pubblicato nei mesi scorsi. Bruxelles vuole creare pari condizioni nei Paesi Ue e migliorare il funzionamento di canali differenti rispetto a quello bancario, in modo da aumentare la disponibilità di finanziamenti per le imprese, soprattutto quelli per investimenti di lungo termine.
I benefici potenziali della Capital Markets Union sono notevoli per l’Italia, visto il peso delle banche nel finanziamento dell’economia, superiore alla media europea. Ecco dunque i provvedimenti presentati ieri da Jonathan Hill, commissario Ue per i servizi finanziari.
Cartolarizzazioni. La Commissione ha definito una proposta legislativa per cartolarizzazioni «semplici, trasparenti e standardizzate», che avranno di conseguenza un trattamento regolamentare più favorevole per le banche. Secondo le stime della Commissione, se le cartolarizzazioni nell’Ue tornassero ai livelli di emissione medi pre crisi, sarebbe possibile generare tra 100 e 150 miliardi di euro di finanziamenti supplementari per l’economia.
Assicurazioni e infrastrutture. Il settore assicurativo ha rilevanti risorse che potrebbero essere reinvestite per finanziare investimenti. Perciò la Commissione Ue, con una modifica alle regole di Solvency 2, vuole rimuovere gli ostacoli prudenziali per far crescere il ruolo delle assicurazioni nei progetti infrastrutturali europei. L’atto normativo presentato ieri crea una classe separata di attività infrastrutturali e riduce l’importo del capitale che le assicurazioni devono detenere a copertura degli strumenti di debito e di capitale per i progetti infrastrutturali.
Venture capital. Bruxelles ha avviato una consultazione nella quale si propongono modifiche agli attuali regolamenti sul settore, tali da stimolare la diffusione e l’attività di questi fondi di investimento a supporto delle pmi. La consultazione si concentra sulle restrizioni ai soggetti che possono gestire i fondi, sul livello dell’investimento minimo di 100 mila euro imposto agli investitori e sulla possibilità di consentire ai gestori non europei di offrire fondi EuVeca (per il venture capital) o EuSef (per l’imprenditoria sociale).
Covered bond. Le banche europee sono leader mondiali nell’emissione di obbligazioni garantite, ma il mercato è frammentato a livello nazionale. Ciò limita la standardizzazione delle pratiche e ostacola l’evoluzione dei mercati in termini di spessore, liquidità e accessibilità. La Commissione ha pubblicato una consultazione per creare un quadro europeo per le obbligazioni garantite e per raccogliere opinioni sull’uso di strutture di obbligazioni garantite a copertura di prestiti alle pmi. Dopo la chiusura della consultazione la Commissione deciderà se intervenire con proposte legislative.
Altre misure. Un’ulteriore consultazione è stata lanciata per valutare l’impatto delle riforme del settore finanziario. Inoltre entro fine anno la Commissione Europea rivedrà la direttiva prospetto per facilitare le quotazione delle piccole e medie imprese e pubblicherà un green paper sui servizi finanziari retail. (riproduzione riservata)