Nel mese di settembre la nuova produzione di polizze vita individuali raccolta in Italia dalle imprese italiane e dalle rappresentanze di imprese extra-U.E., comprensiva dei premi unici aggiuntivi, è stata pari a € 6,6 mld, in calo del 5,0% (per il quarto mese consecutivo) rispetto allo stesso mese del 2014; da inizio anno i nuovi premi vita emessi hanno raggiunto € 74,1 mld, l’8,0% in più rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.
E’ quanto emerge dalla consueta statistica mensile pubblicata dall’ANIA.
Considerando anche i nuovi premi vita del campione delle imprese U.E., pari a € 1,1 mld, in aumento rispetto a quanto raccolto nel mese di settembre 2014, i nuovi affari vita complessivi nel mese sono stati pari a € 7,7 mld (-3,2% rispetto allo stesso mese del 2014), mentre da inizio anno hanno raggiunto € 86,5 mld, l’8,0% in più rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.
Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., nel mese di settembre i premi di ramo I afferenti a nuove polizze individuali sono stati pari a € 4,8 mld (quasi i tre quarti dell’intera nuova produzione vita), registrando ancora una lieve contrazione (-0,9%) rispetto allo stesso mese del 2014, la più contenuta da inizio anno; da gennaio i premi di ramo I sono ammontati a € 48,6 mld, in diminuzione del 6,7% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Di segno negativo (più che dimezzata) anche la raccolta della nuova produzione di polizze di ramo V che nel mese di
settembre continua a registrare importi molto contenuti, pari a soli € 85 mln (appena l’1% dell’intera nuova produzione), consolidando da inizio anno una contrazione sempre più crescente e pari al 16,0% rispetto all’analogo periodo del 2014, per un volume premi di € 2,0 mld.
La restante quota della nuova produzione vita (il 25%) ha riguardato il ramo III (esclusivamente nella forma unit-linked) che nel mese di settembre, con una raccolta di nuovi premi pari a € 1,6 mld, registra, per la prima volta da inizio anno, un ammontare in diminuzione del 5,4% rispetto a quello dello stesso mese del 2014; da inizio anno il volume di nuovi affari ha raggiunto € 23,5 mld, in aumento del 65,8% rispetto all’analogo periodo del 2014. I contributi relativi a nuove adesioni individuali a forme previdenziali, pari a € 107 mln, sono risultati in aumento rispetto a settembre 2014 mentre da inizio anno registrano una crescita dell’1,8% rispetto all’anno precedente, a fronte di un ammontare pari a € 763 mln. Il numero totale delle nuove polizze/adesioni da gennaio è stato pari complessivamente a 3,0 mln, in aumento del 5,4% rispetto allo stesso periodo del 2014.
Il 69% delle imprese del campione statisticato, rappresentative del 62% del mercato in termini di premi, ha registrato da gennaio una raccolta superiore a quella dell’analogo periodo del 2014 e che il 58% delle imprese (per una quota premi pari al 55%) ha ottenuto un risultato migliore rispetto alla variazione media registrata da tutte le imprese italiane ed extra-U.E. (+8,0%).
La modalità di versamento a premio unico ha continuato a costituire la scelta maggiormente utilizzata dai contraenti, per una quota pari al 95% del totale in termini di premi e al 59% in termini di numero di polizze; sempre da inizio anno l’importo medio dei premi unici è stato di circa € 40.600 mentre quello dei premi annui e ricorrenti ha raggiunto il valore medio di € 2.100 e € 4.000. Calcolando i premi mediante una misura che consente di standardizzare l’ammontare di premi unici e periodici, come l’Annual Premium Equivalent (APE) – pari alla somma tra premi annui,
considerati per il 100% del loro importo, e premi unici divisi per la durata dei relativi contratti posta convenzionalmente pari a 10 anni – l’incremento del volume premi da inizio anno passerebbe dall’8,0% al 14,3%.
La maggior parte della nuova produzione deriva dalla raccolta effettuata mediante reti bancarie, postali e finanziarie, alle quali afferisce l’88% dei nuovi premi emessi da gennaio. La ripartizione dei premi per canale evidenzia come le suddette reti abbiano collocato quasi esclusivamente premi unici mentre le reti agenziali raccolgano anche una quota significativa di premi periodici. Calcolando i premi da inizio anno mediante la misura APE sopra descritta, lo scostamento della quota raccolta dalle diverse reti si riduce: la quota riconducibile alle reti bancari, postali e finanziarie passa dall’88% all’83% mentre quella afferente alle reti agenziali sale dal 12% al 17%.