di Antonio Fidanza MF-DowJones
La Sace ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto di 433 milioni, in crescita del 15% rispetto al settembre 2014. È quanto emerge dai risultati esaminati dal cda, dai quali si apprende che i premi lordi sono saliti a 361,6 milioni di euro (+41%), i sinistri liquidati a 224,1 milioni di euro (-31%) e il portafoglio operazioni assicurate ha toccato 78,5 miliardi, il 5% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Quanto ai dati patrimoniali, le riserve tecniche sono state pari a 2,3 miliardi di euro, mentre il patrimonio netto è calato del 12%, a 4,9 miliardi di euro, principalmente per effetto della riduzione del capitale sociale di 799 milioni di euro perfezionata a inizio anno in favore dell’azionista Tesoro. Nei nove mesi da gennaio a settembre Sace ha garantito operazioni di export o internazionalizzazione per 6 miliardi di euro, in aumento del 27%. Un buon dinamismo si è visto in Paesi dell’Africa sub-sahariana (come Etiopia e Kenya), dove sono state assicurate operazioni per 1 miliardo, quasi quadruplicate rispetto allo stesso periodo del 2014, nell’Europa extra Ue e nella Comunità degli Stati Indipendenti (Turchia e Russia in primis), dove sono stati assicurati volumi per 1,7 miliardi di euro. Infrastrutture e costruzioni, crociere e auto sono stati i settori di maggiore attività nei nove mesi del 2015, a fronte di una frenata dell’oil & gas, che si conferma il primo settore in portafoglio. Le attività di assicurazione del credito, cauzioni, protezione dei rischi e factoring hanno generato volumi per 15,6 miliardi di euro.
In occasione del National Day degli Emirati Arabi Uniti in Expo, Alessandro Castellano, l’ad di Sace, ha firmato due accordi per più di 1 miliardo, che aprono nuove opportunità di export alle imprese italiane. Il primo accordo, informa una nota, riguarda Sace e la Dubai Aviation City Corporation (Dacc) destinato a sostenere export e investimenti italiani nel progetto Dubai South, area di 145 kmq che ospiterà il nuovo aeroporto internazionale Al Maktoum e Expo Dubai 2020. Sace ha messo a disposizione di Dacc 1 miliardo di euro da destinare all’acquisto di beni e servizi da imprese italiane. «L’intesa apre buone opportunità soprattutto alle pmi italiane in uno dei maggiori progetti di investimento negli Emirati», ha dichiarato Castellano, sottolineando che «Dubai South interessa diversi settori in cui il Made in Italy ha notevoli competenze, che troveranno applicazione nella nuova area metropolitana di Dubai, dove Sace inaugurerà a breve un ufficio». Il secondo accordo riguarda Sace e Abu Dhabi Ports, società che gestisce lo sviluppo dei porti e delle zone industriali nell’emirato di Abu Dhabi, per il rafforzamento delle reciproche relazioni commerciali e l’individuazione di nuove opportunità di business per le imprese italiane. L’intesa prevede la valutazione di progetti per le aziende italiane nell’Emirato di Abu Dhabi, (riproduzione riservata)