A livello globale, nel 2014 il valore dei premi dell’assicurazione auto ammontava a 669,7 miliardi di dollari statunitensi e il mercato è cresciuto ad un tasso annuo del 5,1% rispetto al 2010, anno in cui il valore dei premi sottoscritti ammontava a soli 548 miliardi di dollari, nonostante il tasso di crescita fosse del 2,9% in termini reali (aggiustato per l’inflazione).

In aggiunta, nel 2014 il valore del mercato globale è crollato, da 460.1 miliardi statunitensi (69% del totale) nei premi dell’assicurazione RC auto personale (cioè polizze acquistate dai singoli clienti e dai lavoratori autonomi per auto e motocicli destinati principalmente ad uso personale) a 209.6 miliardi di dollari (31%) nei premi dell’assicurazione RC auto commerciale (ossia polizze acquistate dalle società, aziende, dal settore pubblico e organizzazioni no-profit, inclusa la copertura assicurativa per i veicoli e flotte commerciali).

Queste sono le principali conclusioni che emergono dal nuovo studio di ricerca di Finaccord, intitolato “Global Motor Insurance: Size, Segmentation and Forecast for the Worldwide Market.”

A livello globale, Stati Uniti, Cina e Giappone nel 2014 sono stati i maggiori mercati per quanto riguarda l’assicurazione auto, con premi lordi sottoscritti che ammontano, rispettivamente, a 213.9, 86.4 e 46 miliardi di dollari statunitensi,” ha commentato David Parry, Managing Consultant a Finaccord.

“Tra i 40 mercati principali analizzati nel dettaglio da Finaccord, quelli di Argentina, India e Turchia sono cresciuti più rapidamente in termini nominali tra il 2010 e il 2014, con rispettivi tassi annui composti del 34%, 19% e 17,1%.

Tuttavia, considerando anche i tassi di inflazione di ogni stato, i mercati a più rapida crescita sono stati quelli di Tailandia, India e Cina, con rispettivi tassi annui reali composti del 13,9%, 12,2% e 11%.

Nel complesso, è crollata la quota del mercato statunitense all’interno di quello globale, raggiungendo il 31,9% nel 2014 dal 34,1% del 2010.”

Un altro rilevamento significativo che emerge dallo studio è il fatto che la composizione dei mercati dell’assicurazione auto, divisi tra linee personali e commerciali (come definito prima), varia considerevolmente tra i diversi stati. Nel 2014, i premi dell’assicurazione auto personale costituivano la maggiore fetta di mercato di Taiwan (81,2%), mentre nelle Filippine hanno raggiunto il livello più basso (solo il 28,3%).

Nel caso di Taiwan, questi risultati dipendono dal fatto che il paese abbia un elevato numero di motocicli, oltre ad una quantità relativamente alta di proprietari d’auto.

Nelle Filippine, invece, per ogni autovettura ad uso personale ci sono più di 1,8 veicoli commerciali.

Tra il 2010 e il 2014, la percentuale dei premi dell’assicurazione auto personale è aumentata in 14 dei 40 stati studiati, mentre l’assicurazione auto commerciale occupa una posizione di mercato favorevole in 18 stati.

In 8 stati su 40 non si è verificato alcun cambiamento a livello di quota di mercato.

“L’aumento dei premi dell’assicurazione auto personale è stato particolarmente marcato in Cina,” ha continuato David Parry.

“È una diretta conseguenza del rapido aumento delle vendite di autovetture ai singoli clienti: ora in Cina i premi sottoscritti dell’assicurazione auto personale costituiscono la maggioranza mentre prima erano dominanti quelli del ramo commerciale.”

Riguardo al futuro, la ricerca di Finaccord indica che tra il 2014 e il 2018 il mercato globale dell’assicurazione auto probabilmente continuerà a crescere a tassi annui composti, reali e nominali, simili a quelli che sono stati registrati tra il 2010 e il 2014. Entro il 2018 il mercato raggiungerà un valore di circa 819.2 miliardi di dollari statunitensi, ovvero di 756 miliardi se adattato ai tassi di inflazione previsti.

“In termini reali, prevediamo che i mercati dell’assicurazione auto in Cina, nelle Filippine e in Tailandia saranno quelli che entro il 2018 si espanderanno più velocemente,” ha concluso David Parry. “Tuttavia, l’assicurazione auto è un prodotto maturo in molti paesi e il suo valore reale probabilmente scenderà in Italia e nel Regno Unito, mentre anche la quota del mercato russo potrebbe restringersi a causa delle difficoltà economiche che sta affrontando il paese.”