Regole definite in tema di colpa sanitaria, sia per quanto riguarda l’esercente la professione sanitaria sia per quanto riguarda le strutture. Sono, infatti, stati presentati gli emendamenti del relatore al testo sulla responsabilità professionale in campo sanitario al vaglio della commissione affari sociali della camera. Il primo, inerente all’art. 6, attiene i profili penali. Vengono introdotte regole più chiare ma anche più restrittive in caso di colpa sanitaria. Infatti, diversamente dal decreto Balduzzi, la proposta di modifica presentata dal relatore Federico Gelli (Pd) stabilisce che nel caso in cui l’esercente la professione sanitaria provochi, attraverso imperizia, la morte o delle lesioni alla persona assistita automaticamente risponderà dei reati di omicidio colposo e lesioni personali colpose nei casi, naturalmente, di colpa grave.
Quest’ultima, però, viene esclusa quando vengono rispettate le raccomandazioni previste dalle linee guida che verranno emanate da società scientifiche riconosciute con apposito decreto dal ministero della salute. Il secondo emendamento del relatore, invece, attiene l’art. 7 del testo, relativo alla responsabilità civile. E le novità introdotte fanno riferimento alla responsabilità contrattuale delle strutture che, in particolare, viene ampliata anche alle prestazioni sanitarie svolte in regime intramurario nonché attraverso la telemedicina. A sorpresa, inoltre, rimane l’esclusione dalla responsabilità extracontrattuale per i liberi professionisti creando così una grave disparità tra il pubblico e il privato. Nonostante ieri il relatore abbia svelato le carte, non è stato ancora concluso il dibattito sulle proposte di modifica in quanto ai membri della commissione affari sociali è stata data la possibilità di presentare nuove proposte di modifica. Tutto rimandato, quindi, alla prossima settimana, anche se all’orizzonte si staglia la concreta possibilità che le controproposte siano fortemente orientate a eliminare il doppio binario di responsabilità nel quale vengono ricomprese anche le strutture libero -professionali.
© Riproduzione riservata