Nel settore Sanità riveste un ruolo fondamentale e strategico il comparto dell’assistenza sanitaria (ospedali, case di cura, studi medici e odontoiatrici, poliambulatori). Assicurare la cura e la salute delle persone dovrebbe rappresentare un punto cardine di ogni società, anche in un contesto di razionalizzazione delle risorse economiche e strumentali e in un territorio che presenta forti differenze a livello regionale.

Ma quanti sono impegnati in tali attività? Le aziende (PAT) del comparto assicurate all’Inail sono circa 70mila e poco meno di 845mila i lavoratori; ¼ delle aziende e degli addetti sono ubicati nel Nord-Ovest. Nel 2014 sono state 29.812 le denunce di infortunio, in flessione del 17,9% rispetto al 2010 di cui il 21% si verifica nel tragitto casa-lavoro casa. Oltre i 2/3 dei casi denunciati sono femminili, nella stragrande maggioranza vedono coinvolte lavoratrici italiane (92%). Nel 2014 sono stati 17 i casi mortali, ridotti di oltre ¼ nell’ultimo quinquennio.

Il 40% dei decessi (7casi) ha coinvolto donne, di questi il 70% sono avvenuti in itinere (5 casi). Il 45,2% degli infortunati ha un’età compresa tra i 39 e i 45 anni, senza differenze sostanziali tra i sessi. A livello territoriale poco meno della metà degli infortuni si verificano nel Nord-Ovest (24,6%) e nel Centro (24%) del Paese. Gli infortuni dei nati all’estero rappresentano il 7% del totale, le comunità più colpite sono la Romania (15%), la Svizzera (11%) per la nota posizione di confine e il Perù (8%).

Focalizzando l’attenzione sulle conseguenze degli infortuni risulta che le parti del corpo più colpite sono la colonna vertebrale per il 20% dei casi indennizzati e le ginocchia (10,5%), a seguire la mano. Riguardo la natura della lesione prevalgono lussazioni e distorsioni per il 41% degli eventi indennizzati, a seguire contusioni (31%).

Fonte: INAIL