di Anna Messia
Di questi tempi Apollo non sembra farsi scappare neppure un dossier assicurativo presente sul mercato. Il fondo di private equity americano, che in Italia ha già rilevato nel 2014 il polo assicurativo Carige Vita Nuova e Carige Assicurazioni, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza in questi giorni starebbe infatti valutando l’ingresso nelle compagnie italiane di Ergo (gruppo Munich Re ), mentre va avanti nelle trattative per acquisire il controllo della compagnia assicurativa messa in vendita da Banca Sella, Cba Vita.
L’intenzione del fondo sarebbe quella di mettere a fattor comune le diverse società assicurative e la partita Ergo potrebbe rappresentare un tassello molto importante. Già in passato Munich Re aveva tentato di cedere le partecipate italiane, tornando però sui suoi passi nel 2009, quando aveva optato per un rilancio di tali attività. Ma il recente riassetto a Monaco, con l’insediamento a metà settembre del nuovo numero uno Markus Riess (ex ceo di Allianz Germania), ha di nuovo sparigliato le carte. «I nostri expence ratio in molti Paesi sono ancora troppo alti se paragonati a quelli dei nostri competitor», ha scritto Riess in una lettera inviata a tutti i dipendenti del gruppo nei giorni scorsi, annunciando la definizione di una nuova strategia entro le due settimane successive. Una simile profonda riorganizzazione in Italia passa evidentemente per cessione delle due partecipate Ergo Assicurazioni e Ergo Previdenza. Già in estate (si veda MF-Milano Finanza del 2 luglio) Banca Leonardo aveva ricevuto da Monaco un mandato per individuare eventuali pretendenti interessati alle due società assicurative, che complessivamente raccolgono premi per 370 milioni (dati 2014). E in queste settimane sarebbe arrivata più di qualche avance, come quella di Apollo appunto. Ma a guardare il dossier sarebbe stato anche un altro fondo di private equity; si tratta dell’inglese Cinven, che però sarebbe più che altro interessato a farsi avanti nel caso in cui le compagnie di Ergo finissero in run-off, ovvero continuassero a gestire i vecchi premi ma senza fare nuovo business. (riproduzione riservata)