Vito de Ceglia
Milano P rosegue senza sosta il trend negativo dei furti di veicoli pesanti. Complice la crisi economica e i nuovi metodi hitech utilizzati dalla criminalità organizzata, nel 2013 si registra infatti una graduale crescita rispetto agli ultimi anni. I dati parlano di 2.465 automezzi pesanti rubati, 6,7 mezzi ogni giorno di cui oltre 1 su tre sparisce poi nel nulla. Lombardia, Puglia, Campania, Sicilia e Lazio sono il “territorio di caccia” preferito dai ladri. E’ questo il quadro che emerge dal “Report annuale sui furti di mezzi pesanti 2013”, elaborato da LoJack Italia, azienda leader nel rilevamento e recupero di beni rubati, che raccoglie e analizza i dati forniti dal ministero dell’Interno. Si tratta di un fenomeno che presenta numeri non comparabili con i furti di quattro ruote (2.465 truck contro 111.921 vetture). Ma che spesso colpisce in modo significativo aziende di diverse dimensioni, causando disagi e perdite sostanziali per i proprietari del mezzo che vedono sparire il carico trasportato e con esso il bene strumentale per l’attività. Tali episodi rischiano di provocare ricadute drammatiche soprattutto quando colpiscono piccole e piccolissime aziende che vedono compromessa la propria capacità di stare sul mercato. Senza contare che in diversi casi il furto del mezzo si realizza con rapina a mano armata che pone seri problemi anche per l’incolumità fisica dell’autista del mezzo. Non solo: il persistere del difficile scenario economico degli ultimi anni ha modificato e reso ancora più difficile attaccare efficacemente queste attività criminali che spesso si articolano lungo tre canali: i furti su commissione, le truffe (anche con il diretto coinvolgimento dei driver) e le appropriazioni indebite di veicoli in leasing. Molto spesso poi l’obiettivo delle organizzazioni criminali, più che il furto del mezzo stesso, è la sottrazione del carico trasportato, di rilevante valore economico e facilmente ricollocabile sul mercato. Per questo motivo, ancor più che nel business delle auto rubate, è necessario che le fasi di rilevamento e recupero del bene si compiano con estrema rapidità, prima che della refurtiva si perdano le tracce. Si confermano aree maggiormente colpite quelle con un più vivace tessuto imprenditoriale e in cui la presenza del business malavitoso risulta più opprimente. Dall’analisi dei dati su base territoriale emerge un’Italia a tre velocità: la Lombardia, che da sola rappresenta oltre un quinto degli eventi criminali (528, pari al 21%), un blocco di aree geografiche che la seguono a distanza (Puglia con il 13%, Campania con il 12%, Sicilia con l’11%, Lazio con il 10% e Piemonte con il 9%) e infine il resto dell’Italia dove il fenomeno presenta una bassa incidenza. Nel blocco di 6 regioni più colpite si concentrano tre episodi criminali su quattro registrati a livello nazionale. A rendere ancor più preoccupante lo scenario, ci sono i dati che, come per le quattro ruote, confermano le difficoltà delle forze dell’ordine nell’arginare questa piaga: solo il 62,35% dei mezzi rubati fa ritorno a casa. Nel 2013 928 dei 2.465 mezzi rubati non è stato poi restituito al proprietario. La problematicità dei ritrovamenti appare più evidente nelle regioni del Centro-Sud Italia dove il tasso di recupero scende ben al di sotto della media nazionale: la Campania è ferma al 36%, il Lazio al 32%, la Puglia al 43%, la Sicilia al 55%. Positivo, invece, il trend in Lombardia dove 3 mezzi pensanti su quattro vengono ritrovati da Polizia e Carabinieri. Il complessivo calo dei tassi di recupero registrato negli ultimi anni (dal 64% del 2011 al 62,35% del 2013) trova spiegazione nell’affinamento continuo delle tecniche di furto che rendono sempre più ardua l’opera di recupero dei veicoli sprovvisti di sistemi di antifurto “intelligenti” e di smercio di veicoli rubati in traffici internazionali gestiti dalla malavita organizzata. «Negli ultimi anni — osserva Maurizio Iperti, ad di LoJack Italia — furti e rapine sono tornati a crescere e a costituire una concreta minaccia per le attività delle imprese. Per contrastare questo fenomeno, un numero crescente di operatori decide di tutelare il proprio bene con i nostri dispositivi che supportano efficacemente l’attività delle forze dell’ordine, particolarmente in territori a rischio, guidandole in tempi rapidissimi al rilevamento e recupero del prezioso bene rubato e del carico trasportato». In crescita truffe, furti su commissione e di veicoli in leasing