di Eric Pfanner, William Boston e Megumi Fujikawa
Due leader mondiali delle quattro ruote, Audi e Honda, devono correre in fretta ai ripari sul problema della sicurezza dei passeggeri. La prima, il marchio di lusso del gruppo Volkswagen, ha ritirato 850 mila berline A4 a causa di un problema del software, che potrebbe impedire l’apertura degli airbag.
I vertici di Ingolstadt hanno reso noto che il problema non è legato al difetto dei cuscini ad aria forniti dalla Takata, che interessa 12 milioni di veicoli su scala globale. L’anomalia è nel software e risolverla «è questione di tre minuti» ha aggiunto la società. Pertanto si indaga sugli incidenti che potrebbero essere connessi al problema. Quello di Audi è l’ultimo in un settore sempre più gravato dai richiami. Quest’anno sono stati ritirate decine di milioni di veicoli, il che è costato miliardi di dollari ai produttori, danneggiando la reputazione dei manager coinvolti e delle società da essi gestite. La Honda giovedì 23 ottobre ha comunicato che i top executive subiranno tagli di stipendio nei prossimi 90 giorni, e che sarà creata una nuova divisione per sovrintendere alla sicurezza. La società ha citato i richiami in Giappone che riguardavano problemi al motore, e ha fatto sapere che i tagli non sono relativi agli airbag difettosi della Takata, che la società sta attualmente sostituendo nelle automobili vecchie di dieci anni. Ma il presidente di Honda, Takanobu Ito, vedrà la retribuzione ridotta del 20% per tre mesi. La Honda ha continuato a scusarsi «ancora profondamente per aver causato un simile disagio ai clienti». E giovedì 23 ha richiamato 425.825 Honda Fit e altri veicoli in Giappone perché problemi alla bobina di accensione e all’alimentazione potrebbero fermare il motore. I tagli di stipendio sono il sistema tradizionale con cui i dirigenti giapponesi si assumono la responsabilità o segnalano preoccupazione per i risultati scarsi. Honda ha voluto assicurare che il nuovo responsabile della sicurezza, Koichi Fukuo, prenderà i necessari provvedimenti affinché i problemi non si ripresentino. La nomina, che segue la creazione di un ruolo simile alla Nissan Motor a inizio anno, dimostra la crescente preoccupazione tra i produttori giapponesi dopo gli 1,2 miliardi di dollari che quest’anno Toyota ha dovuto pagare a seguito di un’indagine penale sui casi di accelerazione involontaria, e un’inchiesta sulla gestione da parte di General Motors di un problema con il blocchetto di accensione. Allo stesso tempo, Takata sta conducendo un’indagine interna. Mercoledì 22 il Wall Street Journal ha riferito che l’ufficio del procuratore generale degli Stati Uniti a Manhattan indaga sui precedenti comunicati di Takata all’Authority sulla sicurezza dei propri airbag. Honda è stata la più colpita dagli airbag difettosi di Takata prodotti tra il 2000 e il 2007, alla base di quasi 8 milioni di ritiri che coinvolgono ben 10 produttori di autoveicoli. Honda ha dovuto ritirare più di 6 milioni di vetture per un difetto di fabbricazione degli airbag Takata, che esplodevano con troppa violenza. Anche Nissan giovedì 23 ha annunciato il richiamo di altri 260 mila veicoli in Giappone, Europa e Cina per problemi all’airbag, anche se non si sono registrati incidenti. E i costi continuano a crescere. GM, dopo 75 richiami quest’anno, ha reso noto di aver speso ulteriori 700 milioni di dollari in riparazioni di difetti nel terzo trimestre. Ovvio che Takata stia subendo duri colpi. Il suo principale concorrente, lo svedese Autoliv, ha dichiarato sempre giovedì 23 che da tre mesi sta sottraendo quote di mercato al gruppo giapponese. Martedì 21 il prezzo del titolo Takata è crollato del 23% e giovedì ha perso un altro 6,2%. Questa settimana, la National Highway Traffic Safety Administration si è allarmata per gli airbag di Takata, e quindi ha avvisato i proprietari di auto statunitensi che vivono in zone calde e umide di recarsi subito presso un’officina specializzata e farsi sostituire l’airbag frontale. Se i ricambi non fossero disponibili, ai clienti coinvolti è stato consigliato di non sedersi nel posto del passeggero anteriore e disattivare gli airbag davanti. La Nhtsa, già nell’occhio del ciclone per la gestione del problema del blocchetto di accensione difettoso alla GM, che comportava rischi mortali, mercoledì 22 si è scusata per come si è occupata delle ultime comunicazioni ai consumatori Usa, e per aver fornito dati poco accurati sui modelli interessati dai richiami per gli airbag di Takata. «Ci rammarichiamo molto che l’informazione da noi data inizialmente sia stata poco accurata, e per i problemi significativi al nostro sito web» annuncia l’agenzia normativa in una dichiarazione. La Nhtsa ha attribuito i problemi del sito a ciò che descriveva come «un cambio di software che interessa il sistema di interazione con internet», escludendo eventuali sovraccarichi della linea o un attacco hacker. Ma non ha spiegato perché la lista dei modelli di autovetture implicati nei richiami di Takata, contenuta nel primo avviso emesso lunedì, fosse succinta e inaccurata. L’avviso riportava solo che la lista non includeva «la totalità dei veicoli implicati». Quella lista ora include 7,8 milioni di veicoli, 5 dei quali recano il marchio Honda.
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