di Enrico Sbandi
l piano che intende rivedere la fiscalità sull’auto per cittadini e aziende ha avuto il via libera dalla Commissione Finanze della Camera. Si tratta della proposta di legge presentata dal presidente della stessa commissione, Daniele Capezzone, che a luglio era stato oggetto di un confronto nella VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati al quale ha partecipato ANIASA (l’Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici di Confindustria).
«Il Disegno di Legge denominato “Pacchetto Auto”, portato avanti dalla Commissione Finanze», ha evidenziato il presidente di ANIASA, Fabrizio Ruggiero, «costituisce il primo intervento lungimirante e in controtendenza, in grado di rilanciare l’economia, supportare i consumi di imprese e cittadini e contestualmente di rimpinguare le casse dello Stato.
Condividiamo gli interventi proposti su bollo auto, IPT e, in particolare, quello sulle auto aziendali. In particolare, rivedere la fiscalità sull’auto aziendale colmando il gap che ci separa dall’Europa e riduce la competitività delle aziende italiane rispetto ai competitor continentali rappresenta un segnale concreto e incoraggiante per l’intero settore automotive».
«Tutte le manovre fiscali degli ultimi 36 mesi hanno finito per aumentare la tassazione sull’auto, frenando il mercato automotive e del noleggio veicoli e raggiungendo, peraltro, risultati di gettito opposti agli obiettivi iniziali», ha dichiarato nel corso dell’audizione il direttore del noleggio a lungo termine ANIASA – Pietro Teofilatto.
E intanto il mercato dell’auto aziendale in Italia, che nonostante tutto rappresenta una punta virtuosa nel mercato complessivo dell’automotive nazionale è oggi sottodimensionato a causa di un trattamento fiscale che penalizza i nostri cittadini e imprese rispetto agli altri Paesi europei: nel 2013 in Italia, infatti, la deducibilità dei costi auto è stata ridotta in pochi mesi dal 90 al 70% per le auto in pool, dal 40 al 20% per quelle in uso promiscuo (dalla «legge Fornero» prima e dalla «legge di Stabilità 2013» poi): in ambito UE arriva fino al 100%.
Nel corso dell’audizione di luglio, ANIASA ha proposto il ripristino della normativa sulla fiscalità dell’auto aziendale ante-Fornero (riportando la deducibilità dal 20 al 40% e dal 70 al 90%).
Secondo le stime elaborate dall’Associazione, infatti, adottando tale intervento in favore delle aziende italiane si andrebbe ad aprire uno dei seguenti possibili due scenari: il primo, prudenziale, stima un incremento delle immatricolazioni quantificato in 20 mila unità in più per il solo settore del noleggio; un secondo, più ottimistico, prevede ben 47 mila nuove vetture in più. In entrambe i casi, tale crescita delle immatricolazioni produrrebbe un beneficio per l’erario netto addizionale (già scontato delle minori entrate dovute alla maggiore deducibilità) rispettivamente di 45 milioni (per le 20mila immatricolazioni) e 107 milioni di euro (per le 47 mila).
Senza contare che un allineamento ai parametri europei, sempre presi negli ultimi anni come paradigma assoluto di riferimento per la nostra economia, garantirebbe maggiore competitività alle aziende italiane, libererebbe risorse per investimenti, dando ossigeno anche al mercato dell’auto con vetture più giovani, ecologiche e sicure. Il settore del noleggio veicoli è oggi uno dei principali contribuenti nazionali con oltre 2 miliardi di euro annui. (riproduzione riservata)