Un massimale minimo da 1 milione di euro per ciascun sinistro e per ciascun anno, ma nessuna clausola decennale di retroattività e un fondo rischi sanitari gestito dalla Consap (Concessionaria dei servizi assicurativi) e non dalle categorie interessate. Dopo mesi di attesa, il regolamento sulla responsabilità civile e professionale dei medici, esce dal pantano, con alcune modifiche e molti punti interrogativi. La nuova bozza (l’ultima di una lunga serie), infatti, ora in Conferenza stato-regioni, non piace alla Federazione nazionale degli ordini dei medici e degli odontoiatri (Fnomceo) chiamata in causa dalla stessa legge Balduzzi (158/2012) insieme all’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici (Ania) e alle organizzazioni sindacali alla stesura del provvedimento ministeriale.
Diverse le novità della nuova versione di un provvedimento pensato per agevolare la copertura assicurativa per le specialità a rischio, circoscrivere le responsabilità dei camici bianchi e limitare i costi dei risarcimenti. A partire innanzitutto dall’ambito di applicazione: la nuova bozza stabilisce che il dpr si applichi ai professionisti che esercitano sia in libera professione, sia in convenzione con il Servizio sanitario nazionale, sia come dipendenti anche in intramoenia. Ma ad esserne obbligati sono solo i liberi professionisti, gli altri hanno la possibilità di avvalersi di questo tipo di rc. Tra le novità principali poi vi è la creazione di un Fondo rischi sanitari per garantire idonee coperture assicurative per chi opera nelle cosiddette aree a rischio, non per numero di incidenti ma per onerosità dei risarcimenti per singolo sinistro, (ginecologia, chirurgia, ortopedia e anestesia). E qui arrivano i primi nodi.
«Avevamo chiesto», spiega a ItaliaOggi Luigi Conte, segretario nazionale della Fnomceo, «che il Comitato del fondo istituito presso la Consap nello stabilire le categorie più a rischio ascoltasse una rappresentanza qualificata di ciascuna professione sanitaria, ma così non è stato».
Questo principio inizialmente inserito è stato eliminato nell’ultima versione. Altro tema è chi può usufruire dello stesso fondo. Secondo il dpr vi si potrà accedere qualora venga richiesto un premio che non rientri nei parametri e nelle condizioni standard definiti dal Comitato, oppure se il mercato assicurativo rifiuti la relativa copertura. In ogni caso vi sarà una priorità di accesso per i più giovani.
«Il riferimento ai giovani però», dice ancora Conte, «è troppo generico e rischia solo di creare una discriminazione tra categorie professionali. Per questo secondo noi dovrebbe essere specificato il requisito del raggiungimento dell’abilitazione professionale». Infine il tema della retroattività: al tavolo aveva prevalso in un primo momento la linea della Fnomceo che da sempre voleva una copertura pregressa decennale. Le compagnie, rappresentate dall’Ania hanno da sempre frenato su questo punto, proponendo polizze a retroattività zero. Il compromesso che però non piace ai medici è una retroattività legata all’entrata in vigore dell’obbligo, cioè il 2012.
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