L’onorevole Carlo Giovanardi si fa promotore di una interrogazione parlamentare per sollevare la questione del Fondo Pensione Agenti. E’ quindi ancora tutto da scrivere il destino di FoNaGe.
Testo interrogazione parlamentare
Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 2-00216
Atto n. 2-00216
Pubblicato il 21 ottobre 2014, nella seduta n. 334
GIOVANARDI – Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali e dell’economia e delle finanze.
Premesso che:
il decreto del ministro dell’economia e delle finanze n. 259 del 2012 ha istituito nuovi principi contabili per la stesura del bilancio tecnico attuariale alla quale devono uniformarsi i fondi pensione a far data dal 31 dicembre 2013, e che eventuali disavanzi prospettici devono essere oggetto di apposito piano di riequilibrio al fine di dotare il patrimonio di adeguate risorse nel tempo;
secondo tale normativa, le riserve tecniche devono essere calcolate sulla base del principio del “gruppo chiuso”, ovvero prevedendo il patrimonio necessario per adempiere alle promesse pensionistiche degli aderenti al fondo pensione senza tenere in considerazione contribuzioni derivanti da generazioni future;
il fondo pensione agenti professionisti di assicurazione – Fpa, è nato nel 1975 per volontà delle parti sociali (Associazione nazionale imprese assicuratrici – Ania e Sindacato nazionale agenti di assicurazione – Sna) con un accordo del 1974; appartiene pertanto al regime giuridico di “Fondo preesistente” con principi mutualistici e solidaristici e contribuzione ordinaria e integrativa di base paritetica, 50 per cento a carico delle imprese e 50 per cento a carico degli agenti di assicurazione aderenti;
considerato che, a quanto risulta all’interpellante: dalla sua nascita e fino all’entrata in vigore del richiamato decreto, nei suoi 40 anni di attività Fpa ha stilato i propri bilanci tecnici a “gruppo aperto” senza mai registrare disavanzi di gestione;
il consiglio di amministrazione, indicato dalle parti sociali, nella stesura del bilancio attuariale prospettico sulla base dei nuovi principi contabili ha registrato un disavanzo al 31 dicembre 2012 di 786 milioni di euro, laddove per lo stesso anno secondo i previgenti principi contabili il medesimo bilancio tecnico ha chiuso con un avanzo pari a 36 milioni di euro;
il consiglio di amministrazione, in armonia con le disposizioni di legge e con lo statuto del Fondo, ha invitato le parti sociali a ricercare un accordo al fine di recuperare il disavanzo del bilancio attuariale prospettico emerso al 31 dicembre 2013 pari a 706 milioni di euro, (con una diminuzione di 80 milioni di euro rispetto al bilancio retrospettivo 2012);
l’Associazione nazionale delle imprese di assicurazione ha notificato alle rappresentanze degli agenti di assicurazione in data 6 ottobre 2014, la disponibilità delle imprese di assicurazione a far fronte al disavanzo prospettico con una dotazione massima di 16 milioni di euro una tantum(peraltro subordinata ad una serie di condizioni) dichiarandosi pertanto disponibile a contribuire per circa il 2 per cento delle risorse necessarie, lasciando alla categoria degli agenti di assicurazione, prevalentemente piccoli imprenditori, il carico di far fronte al riequilibrio del fondo per il restante 98 per cento;
il Sindacato nazionale agenti di assicurazione (SNA) ha dichiarato formalmente che tale offerta è irricevibile in quanto insufficiente a garantire il riequilibrio prospettico del Fondo;
da alcuni anni il settore dell’industria assicurativa registra in Italia utili di elevata consistenza, tali da permettere una compartecipazione equa alla patrimonializzazione di Fpa (dai dati Ania risulta un utile netto nell’anno 2013 di 5,2 miliardi di euro; per l’anno 2014 è previsto un ulteriore aumento),
Si chiede di sapere:
quali iniziative il Governo intenda intraprendere per riportare ad un componimento le parti sociali ANIA e SNA al fine di evitare il commissariamento del Fondo pensione agenti professionisti di assicurazione i cui dati di bilancio, noti alla COVIP, evidenziano tra l’altro un’eccellente capacità gestionale, considerato che l’eventuale commissariamento di FPA comporterebbe ricadute drammatiche non solo per i pensionati (11.000) e per i contribuenti (15.000) del Fondo medesimo, ma anche sull’immagine e credibilità dell’intero sistema assicurativo italiano, pilastro portante della previdenza complementare: sistema assicurativo che in Italia raccoglie circa 70 miliardi di euro di premi all’anno, nel ramo vita/previdenza complementare privata.