La persistente debolezza dell’economia europea e le incertezze che caratterizzano alcuni mercati emergenti non frenano la crescita della ricchezza a livello mondiale, che ha raggiunto quota 118 mila miliardi di euro. Il dato emerge dall’ultimo «Allianz Global Wealth Report», che esamina la situazione patrimoniale e debitoria delle famiglie in oltre 50 Paesi nel mondo. Secondo lo studio, nel corso del 2013 la ricchezza finanziaria lorda mondiale delle famiglie è cresciuta del 9,9%, mettendo così a segno l’incremento più significativo dal 2003.
Il motore della crescita nell’ultimo anno considerato è stato il boom dei mercati azionari, in particolari quello giapponese e quello americano: gli investimenti in azioni sono cresciuti del 16,5%, un livello superiore persino ai tassi di crescita registrati prima della crisi. Mentre in America Latina la crescita degli asset finanziari è stata rallentata dalle turbolenze sui mercati dei capitali locali e sul fronte valutario. Questo, tuttavia, non testimonia un ritrovato interesse degli investitori per i mercati azionari. Gli Stati Uniti sono l’unico paese in cui i fondi investiti in azioni o altri titoli evidenziano volumi significativi. In Europa, invece, i risparmiatori prediligono i depositi bancari, mentre gli investimenti con orizzonti di lungo periodo restano appannaggio di pochi. La ricchezza delle famiglie viene per lo più allocata su strumenti di breve termine che, alla luce dei tassi al minimo storico, più che un vero e proprio investimento rappresentano un parcheggio.
A livello di Paesi, l’Italia conferma il 14° posto del 2012 (ma nel 2003 viaggiava al settimo posto), con una ricchezza finanziaria netta media pro capite pari a 48.800 euro (+2,9%) alla fine del 2013. Al primo posto si trova la Svizzera, davanti agli Stati Uniti, mentre Francia e Germania seguono la Penisola nel ranking, piazzandosi rispettivamente al 15° e 16° posto.