Di Anna Messia
L’obiettivo è porsi sul mercato come una piattaforma aperta e indipendente per la bancassicurazione Vita italiana, e a 100 giorni dall’ingresso nel capitale del fondo di private equity Jc Flowers, Eurovita ha già posto le basi per il cambiamento. Anzitutto con l’ingresso di manager esperti che hanno affiancato l’amministratore delegato Andrea Battista, ovvero Francesco Ciuffa, ex direttore investimenti di Axa Mps, oggi nella stessa posizione in Eurovita, e Luigi Di Capua, nominato Chief Risk Officer, che in precedenza aveva la stessa funzione in Poste Vita e Poste Assicura. Ma oltre a questo, «abbiamo avviato la revisione della gamma di prodotti unit linked su logiche multimanagement e previsto prodotti multiramo evoluti», ha dichiarato ieri l’amministratore delegato. Tra le novità più importanti c’è poi la creazione di una divisione di private insurance, che sarà messa al servizio delle banche partner. A collocare i prodotti della compagnia sono circa 800 sportelli di banche territoriali, tra cui spuntano istituti come la Popolare di Puglia e Basilicata, la Cassa di Risparmio di Volterra o la Cassa di Risparmio di Cesena. Nei nove mesi la raccolta totale di Eurovita è stata di 350 milioni, con una crescita dell’80% rispetto ai 194 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. Il semestre è stato chiuso in utile per 20 milioni, grazie anche alle plusvalenze sui Btp. Ma per il piano industriale 2014-2017 il management ha preferito fissare obiettivi prudenziali, come un utile netto di 13 milioni e un Solvency I ratio maggiore o uguale al 150% entro il 2017. Indice che oggi è circa il 170%. Tra i traguardi c’è poi l’obiettivo di raggiungere riserve per 4 miliardi, rispetto ai 3,5 miliardi attuali. «Più che alla crescita delle riserve guardiamo a un miglioramento della loro composizione», conclude Battista, «perché Eurovita persegue una crescita equilibrata e attenta ai rischi». (riproduzione riservata)