di Anna Messia
L’intenzione resta quella di chiudere l’operazione entro fine anno. Tanto che il 10 ottobre scorso, solo cinque giorni prima della presentazione della legge di Stabilità, Mauro Marè, presidente di Mefop (società del Tesoro per lo sviluppo del mercato dei fondi pensione), aveva illustrato ai fondi pensione le caratteristiche tecniche del Fondo per la crescita (voluto dallo stesso ministero dell’Economia e supportato dalla Cassa Depositi e Prestiti) che dovrebbe consentire a fondi e casse di previdenza di investire nell’economia reale.
Il giorno prima c’era stato l’incontro con le casse previdenziali dei professionisti e la discussione, dopo mesi di incontri e rinvii, sembra finalmente arrivata alla fase conclusiva. Il Tesoro, come dichiarato da Marè, vorrebbe del resto definire lo strumento in questione in tempi molto brevi e il quadro generale sembra delineato. Secondo quanto ricostruito da MF-Milano Finanza, l’ipotesi sul tavolo prevede la creazione di un fondo di fondi, di cui casse e fondi pensione dovrebbero detenere una quota del 60-70%. Lo strumento sarebbe gestito da una o più sgr, una delle quali potrebbe essere il Fondo Italiano Investimenti della Cdp, e sarebbero previste due quote in base all’apporto economico dei fondi e della casse coinvolte. La quota «A» sarebbe uguale per tutti come importo e consentirebbe a casse e fondi di avere gli stessi diritti di voto, senza differenze tra grandi e piccoli fondi. Chi vorrà poi investire risorse più ingenti nel fondo di fondi potrebbe comprare quote «B», quelle accessibili anche ad altre tipologie di investitori, come per esempio le fondazioni. Insomma, le regole in linea generale sono state fissate, ma il problema è il 15 ottobre, cinque giorni dopo l’incontro tra fondi e Mefop, è arrivata la legge di Stabilità che ha alzato dall’11,5 al 20% la tassazione dei rendimenti dei fondi pensione e al 26% quella delle casse di previdenza dei professionisti. provocando l’immediata reazione dei soggetti interessati, che hanno subito minacciato di far saltare proprio il tavolo per il rilancio degli investimenti nell’economia reale. Per ora si tratta soltanto di una minaccia, ma va infine anche segnalato che bisognerà verificare la tenuta del patrimonio dei fondi pensione in seguito all’operazione del governo che nella legge di Stabilità ha inserito la possibilità per i lavoratori di trasferire il Tfr in busta paga. (riproduzione riservata)