Il viaggio dell’innovazione di Generali Italia è a metà del suo percorso e punta forte sulla distribuzione agenziale. E’ questo il messaggio chiaro e trasparente che l’a.d. della newco Philippe Donnet e il group ceo di Assicurazioni Generali Mario Greco hanno lanciato in occasione della 5° Convention del Gruppo Agenti Generali, che si è tenuta martedì 21 ottobre a Milano presso l’hotel Principe di Savoia.

La convention dal titolo “Mercato Assicurativo. Essere leader – il sistema agenti al centro della crescita di Generali Italia” ha visto la partecipazione di illustri relatori che si sono susseguiti sul palco e che hanno lanciato dei messaggi sull’importanza di vivere il cambiamento attuale come un’opportunità di crescita e di servire al meglio il cliente.

Dopo la relazione introduttiva del presidente del GAA Vincenzo Cirasola, che sabato scorso ha ricevuto unanime consenso dal proprio Consiglio Direttivo per aver concluso un nuovo accordo integrativo, l’attenzione si è concentrata sul discorso che Mario Greco, prima e Philippe Donnet, poi hanno rivolto agli agenti.

Per entrambi è stato il primo incontro ufficiale con la platea degli agenti del gruppo, per questo i due manager si sono concentrati nell’illustrare le potenzialità e le opportunità che Generali Italia rappresenta per ciascun agente.

Mario Greco ha dichiarato che la compagnia “non ha nessuna intenzione di non supportare le reti agenziali, che sono il punto di forza di questo gruppo, ma che intende rafforzarle con nuovi prodotti e servizi” e ha annunciato la realizzazione di una nuova partnership che sarà resa nota a breve proprio per questo aspetto. Inoltre il group ceo si è detto contento e sorpreso dei risultati raggiunti da Generali Italia e ha ringraziato sia il management team, sia i presidenti dei gruppi agenti per aver sostenuto e supportato l’attività di integrazione sia nella fase iniziale del processo, sia nello sviluppo successivo. “Contate su di noi, sul supporto della compagnia. Si tratta di un progetto importante e difficile, ma è una storia di successo, capisco le difficoltà ma non si poteva fare di meglio”.

Insomma Generali Italia punta ad essere la prima e lo vuole essere assieme ai suoi agenti. Gli fa da eco Philippe Donnet il quale entra nel dettaglio del progetto spiegando come il viaggio dell’innovazione sia già partito grazie ai tablet, scatola nera &co tutti strumenti atti  proporre al cliente il miglior servizio possibile. Anche l’a.d. riconosce che ci sono state delle difficoltà dovuto soprattutto alla fretta di integrazione, ma sottolinea come entro la fine del 2015 il processo di integrazione sarà completato per il 90% e tutte le energie degli agenti potranno essere dirottate verso le priorità commerciali. E non verso le disfunzioni tecnologiche come accade oggi.

Ma come vivere il cambiamento è stato anche al centro del dibattito che ha animato la tavola rotonda dove Massimo Busetti, senior partner di BCG ha illustrato come le agenzie si trovano a un momento di svolta per la sostenibilità, difatti mentre la redditività non è aumentata e gli stress sugli economics resta la preoccupazione principale, il mercato segna dei cambiamenti importanti dettati soprattutto dai clienti, dalle aspettative di quest’ultimo e dal fatto che tale soggetto è sempre più ibrido. Così vuol dire questo? Non che il canale fisico agenziale sia destinato ad estinguersi ma che dovrà cambiare alcuni elementi caratterizzanti la sua attività.

“In primis dovrebbe imparare a confrontarsi con settori diversi da quello proprio, per capire quali sono le esperienze di acquisto che il cliente vive in altri contesti; secondariamente deve dare valore al gioco di squadra tra agente e compagnia e infine essere disponibile ad adottare modelli operativi differenti”. Una ricetta che trova d’accordo anche Stefano Gentili, chief marketing & distribution officer di Generali Italia che nel suo intervento ha sottolineato come i competitor di oggi Amazon, Google sono aziende nate di recente, con una breve storia alle spalle, e che quindi bisogna abituarsi all’idea che il cambiamento possa portare anche a delle accelerazioni impreviste e non prevedibili dei modelli di business. Per Gentili oggi le agenzie risentono di una crisi strutturale del mercato e del cambiamento del comportamento di acquisto dei privati, e delle aziende, per questo sarà necessario semplificare i processi ed essere visibili. Inoltre per il manager non è detto che nel futuro si debba “imporre” un unico modello di business, ma potrebbero essere adottati diversi modelli di successo anche all’interno di uno stesso gruppo che possa essere da esempio per gli altri. Perché l’agenzia del futuro non deve basarsi soltanto su un cambiamento del modello organizzativo. La professoressa Chiara Frigerio del Cetif ha ben chiarito infatti come gli agenti sono chiamati a uno spostamento dall’Auto al Non –Auto e come il ruolo debba essere maggiormente pro-attivo. E’ necessario un cambiamento di professionalità sempre più proiettato verso un ruolo consulenziale e verso l’innovazione, che non deve essere intesa esclusivamente come tecnologica, ma anche su altri fronti, che sono stati ben evidenziati in conclusione da Marika Iannone ricercatrice del Cetif che ha presentato i risultati di un’indagine condotta su 1500 agenti di assicurazione che sono stati interrogati su come vedono il nuovo modello di agenzia. Ebbene sono 5 secondo il Cetif gli elementi chiave per il futuro: (informazione, digital insurance; canali diretti- minisiti per agenti; pagamenti premi- gestione incassi; e servizi ad alto valore aggiunto).

Sono onorato della presenza alla nostra 5° Convention del management team di Generali Italia e della presenza di Mario Greco e Philippe Donnet. La loro vicinanza, così come il messaggio da loro lanciato alla platea è un segno tangibile che il ruolo dell’agente di assicurazione non è destinato a scomparire” dichiara Vincenzo Cirasola, presidente GAA Generali. “Anzi abbiamo un compito importante, ossia quello di valorizzarlo al meglio questo ruolo, in modo che anche le nuove generazioni si avvicinino a questo professione e che la facciano vivere e brillare. Non possiamo non mostrarci disponibili al cambiamento, alla tecnologia e non possiamo avere paura del futuro. Il mercato italiano ci sta offrendo delle opportunità interessanti, dobbiamo coglierle. E sapere di avere alle spalle un gruppo che vuole essere leader in tale mercato non può che essere per noi un ulteriore stimolo”.