Allo scopo di divulgare statistiche relative all’intero comparto auto l’IVASS fornisce, come di consueto, le elaborazioni relative a tali rami, che si riferiscono alle imprese di assicurazioni nazionali e alle rappresentanze per l’Italia di imprese con sede legale in stati non aderenti allo Spazio Economico Europeo (SEE).
Raccolta Premi
Come si rileva anche dal precedente prospetto, i premi del lavoro diretto italiano nel ramo R.C. auto e natanti, raccolti nel 2012 dalle 54 imprese nazionali e rappresentanze di imprese estere con sede legale in uno stato extra SEE che hanno esercitato il ramo (Tavola n. 1), sono stati pari a 17.576 milioni di euro, con un decremento pari all’1,2%, e quindi hanno manifestato una inversione di tendenza rispetto al 2011 e al 2010 (rispettivamente +5,2% e +4,4%). Il peso dei premi del ramo R.C. auto e natanti sulla raccolta relativa alla globalità della gestione danni, realizzata dalle sole imprese che hanno esercitato il ramo in questione, è del 51,3% (50,7% nel 2011). Per quanto riguarda la distribuzione territoriale della raccolta, la stessa è concentrata nelle regioni del Nord, con un’incidenza sul totale nazionale pari al 44,5%, in flessione rispetto al 2011 (45,1%) (Tavola n. 2). Si riscontrano, invece, percentuali di incidenza leggermente crescenti rispetto al 2011 nelle regioni centrali (dal 22,7% al 23% della raccolta nazionale) e meridionali (dal 21,7% al 22%). Sono rimaste stabili rispetto al 2011 le quote derivanti dalle regioni insulari e dalle direzioni generali (rispettivamente 10% e 0,4%). L’analisi della raccolta per fasce di mercato (Tavola n. 3) nel periodo 2007-2012 pone in evidenza, nella prima fascia, una lieve crescita del numero di imprese (11 nel 2007 e 12 nel 2012), ma una crescita della relativa quota di mercato (68% nel 2007 rispetto al 74,2% nel 2012). Le imprese appartenenti alla seconda fascia, invece, sono risultate stabili nel numero (6) e in lieve flessione nella quota di mercato (dal 12,7% nel 2007 al 12% nel 2012). La terza fascia ha mostrato una riduzione sia del numero di imprese (da 15 a 7) sia della relativa quota di mercato (dal 14,4% al 7,9%), mentre la quarta fascia, a fronte di una diminuzione del numero delle imprese (da 33 a 29), ha presentato un leggero incremento della quota di mercato (dal 4,9% al 5,9%). Gli 8 gruppi con un portafoglio premi R.C. auto e natanti superiore a 500 milioni di euro hanno presentato nel 2012 (Tavola n. 4) una raccolta premi, realizzata da 29 imprese (53,7% delle imprese esercenti il ramo), che è complessivamente ammontata a 14.842 milioni di euro (84,4% del totale mercato di ramo).
Incidenza dei costi di gestione
L’incidenza delle provvigioni di acquisizione e di incasso sui premi (Tavola n. 7) è rimasta sostanzialmente stabile nel periodo in esame attestandosi nel 2012 al 10,5%. Nel periodo considerato è risultata in crescita l’incidenza sui premi delle altre spese di acquisizione, che dal 2,8% nel 2007 ha raggiunto il valore massimo di periodo pari al 3,6% nel 2012; l’incidenza delle altre spese di amministrazione ha, invece, registrato una riduzione significativa durante tutto il periodo, collocandosi nel 2011 e nel 2012 sul valore minimo (4,3% dei premi rispetto al valore massimo del 4,9% nel 2007). Pertanto, il peso delle spese di gestione complessive sui premi contabilizzati, dopo aver raggiunto il valore massimo di periodo nel 2009 (18,9%), nel 2012 si è attestato al 18,4% (in lieve crescita rispetto al 18,2% nel 2011). Nel prospetto seguente è riportata l’incidenza sui premi delle spese di gestione, suddivise per tipologia, nel periodo 2007-2012.
L’incidenza sui premi delle spese di gestione ha presentato il valore più basso per la prima e la seconda fascia di imprese (18%) e il più elevato (22,3%) per la quarta fascia (Tavola n. 8).
Andamento dei sinistri
I sinistri denunciati nel 2012 (Tavola n. 10), indipendentemente dal loro anno di accadimento, sono stati 2.854.059, con una diminuzione del 13,7% rispetto al 2011. Quindi, come sintetizzato dal seguente prospetto, per il quinto anno consecutivo, i sinistri denunciati sono risultati in calo e il tasso di riduzione si è accentuato rispetto agli anni precedenti (-0,8% nel 2009, -4,4% nel 2010, -11,1% nel 2011).
Per quanto attiene alla velocità di liquidazione dei sinistri, entro l’anno successivo a quello d’accadimento, sono stati risarciti mediamente circa il 91,2% dei sinistri con seguito ed entro la fine del quinto anno circa il 98,9% (Tavola n. 14); per quanto riguarda l’onere complessivo dei risarcimenti, entro l’anno successivo a quello d’accadimento è risultato pagato circa il 68,6% del relativo importo ed entro il quinto anno circa il 91,7% (Tavola n. 15). I sinistri accaduti nel 2012 sono stati pagati, nell’anno di generazione, a un costo medio (Tavola n. 16) pari a 2.397 euro (-4% rispetto ai sinistri 2011) e riservati1 mediamente (Tavola n. 17) a 9.632 euro (+9,3% rispetto ai sinistri 2011). Il costo medio complessivo (pagato e riservato) nell’anno di generazione dei sinistri avvenuti nel 2012 (Tavola n. 18) è stato pari a 4.492 euro (+3,5% rispetto al 2011); considerando anche le stime per sinistri tardivi (IBNR)2, tale costo medio (Tavola n. 19) è ammontato a 4.597 euro. Il rapporto tra i sinistri dell’esercizio (pagati e riservati) e i premi di competenza nel 2012 è stato pari al 68,4% (valore minimo del periodo), in forte miglioramento rispetto al 76,8% del 2011 (il valore massimo del periodo, pari all’87,7%, era stato registrato nel 2009) (Tavola n. 27). Il rapporto tra l’onere complessivo dei sinistri e i premi di competenza è risultato anch’esso in miglioramento, attestandosi al 74,1% (84,5% nel 2011). Il rapporto tra la riserva sinistri complessiva ed i premi contabilizzati è risultato pari al 139,2%, in lieve crescita rispetto al 138,6% del 2011 (che rappresenta il valore minimo di periodo).
Risultato del conto tecnico
Dal successivo prospetto, riguardante l’andamento delle principali voci del conto tecnico del ramo, si rileva che il risultato del conto tecnico al netto della riassicurazione (Tavola n. 29) dopo quattro anni consecutivi di perdita, mostra una decisa inversione di tendenza, registrando un utile di 1.854 milioni, con un’incidenza del 10,5% sui premi di competenza. Al deciso ritorno in utile del risultato del conto tecnico hanno contribuito in maniera determinante sia la marcata riduzione (-11,4%) dell’onere complessivo dei sinistri che la decisa crescita dell’utile degli investimenti (che passa dai 272 milioni del 2011 ai 799 del 2012). Nel prospetto seguente è riportato l’andamento delle principali voci del conto tecnico di ramo.