I Paesi colpiti dalla crisi dell’Eurozona sono bloccati in una spirale negativa che riguarda non solo banche e Stati, ma anche le imprese. In Italia, Spagna e Portogallo il debito delle aziende, rispetto all’ebitda, è in media superiore a quello dei concorrenti in Francia e Germania (si veda tabella), che pagano anche interessi inferiori.
Sostenere un indebitamento più elevato, con interessi più alti a causa delle difficoltà degli Stati e delle banche, diventa così sempre più difficile. «Le pressioni sul debito, assieme al contesto economico debole, hanno causato un aumento delle sofferenze, che hanno peggiorato la qualità dei bilanci bancari. In risposta all’accresciuta rischiosità dei prestiti alle imprese, le banche hanno poi fatto salire i tassi di interesse, facendo ripartire di nuovo la spirale negativa», ha osservato il Fondo. Così le economie di alcuni Paesi si trovano in una condizione che peggiora nel tempo. Perlomeno fin quando il circolo vizioso non viene interrotto. «L’adozione di misure per ridurre la frammentazione finanziaria contribuirà a ridurre i tassi di interesse nelle economie stressate, ma non sarà sufficiente a risolvere l’eccesso di debito societario», ha rilevato il Fmi. «Pertanto è essenziale che gli sforzi per risanare le banche siano integrati da una strategia per affrontare il problema dell’eccesso di debito corporate».
Sulla base di queste considerazioni, gli stress test del Fmi hanno previsto l’impatto sulle banche di un mancato miglioramento delle condizioni economiche e finanziarie (uno scenario più avverso di quello stimato), nell’ipotesi di crediti non recuperati del 45%. In Italia le perdite delle banche legate all’esposizione verso aziende arriverebbero a 125 miliardi di euro nei prossimi due anni, 53 miliardi in più rispetto agli accantonamenti, che però sarebbero comunque pareggiate dagli utili operativi degli istituti. Nonostante ciò, il Fmi da tempo suggerisce agli istituti di aumentare riserve e capitale. Nello stesso stress test le banche spagnole perderebbero 104 miliardi di euro. (riproduzione riservata)