Guy Carpenter riporta che secondo il Fourth Annual Assessment Report (AR4) di IPCC (Intergovernmental Panel on climate change), il parere scientifico è che il surriscaldamento globale sia proprio un fatto scientificamente stabilito. La prova è innegabile, e comprende:
- Aumento della temperatura dell’aria
- Aumento della temperatura delle acque degli oceani
- Caratteristiche degli anelli degli alberi
- Caratteristiche chimiche del campione del nucleo dei ghiacci
- Ritiro della calotta di ghiaccio.
Guy Carpenter riconosce che c’è stato un “cambiamento climatico” nel tempo, ma argomenta che il “tasso di surriscaldamento” negli ultimi 30-40 anni sia da ritenersi senza precedenti.
L’aumento del livello di calore oceanico è notevole perché ci vuole moltissima energia per riscaldare un volume d’acqua così grande.
Il report afferma che il surriscaldamento globale sia causato da quello che è conosciuto come ‘l’effetto serra’, dove i gas ad effetto serra, come il diossido di carbonio e il metano, assorbono le radiazioni emesse dalla Terra, e le rilasciano nell’atmosfera, causando un effetto surriscaldante.
Il processo è molto simile a quello dei finestrini dell’auto in un giorno soleggiato: il vetro permette all’energia solare di riscaldare l’interno dell’auto ma intrappola il calore prima che esca dall’auto.
I gas ad affetto serra sono responsabili del fatto che la temperatura media della Terra sia 15 gradi (Celsius) [59° F] invece di -18 gradi (Celsius) (circa 0°F). Tuttavia, l’aumento dalla rivoluzione industriale dei gas ad effetto serra antropici non ha precedenti nella storia della Terra. Secondo AR4 di IPCC del 2007, “la maggior parte dell’aumento delle temperature medie globali osservato è probabilmente dovuto all’aumento delle concentrazioni di gas ad effetto serra antropici.
I gas ad effetto serra che costringono da soli sarebbero probabilmente risultati in un maggiore riscaldamento di quello osservato se non ci fosse stato un effetto di raffreddamento compensativo da aerosol e altre fonti.”
Se la Terra continua a riscaldarsi, l’aria può contenere più vapore acqueo, che è molto più un gas ad effetto serra effettivo rispetto al diossido di carbonio. Il vapore acqueo può accelerare ulteriormente il processo di surriscaldalmento.
Il report di Guy Carpenter afferma anche che IPCC abbia inoltre concluso, basandosi su una prova scientifica consistente, che il “surriscaldamento globale dell’ultima metà del secolo non può essere spiegato senza supporre che ci sia una forza radioattiva esterna”. In pratica, quindi, è molto improbabile che il recente surriscaldamento possa essere spiegato solo con la variabilità naturale.
Gli scienziati si servono di una collezione di modelli climatici globali (GCMs) per fare una stima delle implicazioni del riscaldamento globale per la fine del secolo. Mentre qualsiasi modello singolo dimostra un errore considerevole, la collezione o l’insieme di modelli ha ragionevolmente catturato la storia del cambiamento climatico del secolo scorso. Ciò che è ancora più considerevole è che se i livelli dei gas ad effetto serra sono rimasti ai livelli pre-industriali nel GCMs, questi modelli mostrano, rispetto quello che è stato osservato in realtà, un clima ancora più freddo nel periodo dal diciannovesimo secolo al presente. Gli stessi modelli sono usati per le previsioni future per la fine del secolo, sotto le previste concentrazioni di gas ad effetto serra.
Il modello climatico globale riunisce il progetto di una stima migliore, un ulteriore aumento di due o quattro gradi (Celsius) [da 3.6°F a 7.2°F] della temperatura media terrestre entro la fine del secolo. Questo significa un livello minore o intuitivo. Tuttavia gli impatti risultanti sono di preoccupazione significativa.
L’aumento del livello del mare presenta la minaccia più significativa per le aree costiere ed è il risultato dello scioglimento dei ghiacci e dell’espansione termica delle acque oceaniche. A parte questa minaccia, i modelli di cambiamento climatico imporranno a molte aree le minacce di siccità e di inondazione.
Come principio generale del cambiamento climatico, possono essere previste alcune modifiche al significato delle distribuzioni di valore meteorologico estremo, ma con un aumento più preoccupante dello spessore di coda (o la variabilità).
Questo cambiamento potrebbe amplificare gli effetti delle modalità di variabilità naturale esistenti, come l’EI Nino Southern Oscillation (ENSO), che causa già una grave interruzione causata dalla frequenza delle inondazioni, siccità e uragani. Le conseguenze meteorologiche del surriscaldamento globale dovrebbero essere più gravi ad alte latitudini e in particolare nelle regioni polari.