di Andrea Fiano
Dopo lo stop di due giorni imposto dall’uragano Sandy, oggi riapre Wall Street. La chiusura, due giorni, è stata la più lunga mai provocata dal maltempo. Sarà una riapertura in tono minore, decisa per far fronte alle necessità contabili di fine mese, che per molti fondi comuni equivale anche alla fine dell’anno fiscale. Ma serviranno quattro giorni per ridare l’elettricità a buona parte di New York e almeno una settimana per tornare alla normalità. Sandy costerà decine di miliardi di dollari, anche se nessuno al momento può fare una stima affidabile. Per il gruppo di studio sulla gestione dei rischi Eqecat, l’uragano potrebbe costare tra 10 e 20 miliardi di dollari all’economia e tra i 5 e i 10 miliardi agli assicuratori. Qualcuno si spinge a 50-90 miliardi. E oltre ai costi economici della ricostruzione, Sandy potrebbe avere effetti imprevedibili anche sulle presidenziali. Ieri la costa nordorientale degli Usa si è svegliata con un milione di famiglie senza elettricità, centinaia di migliaia di sfollati, decine di vittime. L’uragano, in un Paese spesso abituato a esagerare gli allarmi ambientali, ha purtroppo superato in peggio le attese della vigilia. Sommerse città come Atlantic City nel New Jersey, capitale del gioco casinò sulla costa atlantica; l’80% degli abitanti di Long Island privi di energia elettrica; seri danni a Manhattan, dove pure ieri sera è ripresa una parziale circolazione dei mezzi pubblici, ma non della metropolitana. Sandy ha creato pesanti danni dal Maryland al Connecticut, devastando la costa e le infrastrutture, comprese alcune importanti raffinerie che dovranno essere ispezionate per valutare tempi e costi di una riapertura. A Manhattan i danni hanno superato di gran lunga quelli degli altri quartieri di New York, soprattutto a causa di inondazioni senza precedenti negli ultimi 200 anni, e danni paragonabili solo al Long Island Express del 1938, con venti fino a 150 km orari. Uno dei simboli tragici di queste ore è la gru di un grattacielo residenziale in costruzione a Manhattan, che si è piegata su se stessa a un altezza pari al 45esimo piano, costringendo a evacuare decine di palazzi. A Chelsea la facciata di una palazzina è crollata lunedì sera. Spesso le spese di ricostruzione e quelle di preparazione a Sandy non hanno raggiunto le perdite di fatturato patite dai negozi chiusi. A Washington nel frattempo si prevede che il dato mensile sulla disoccupazione in ottobre, atteso venerdì prossimo e l’ultimo di quelli importanti prima del voto del 6 novembre, verrà reso noto nei tempi previsti. Obama per ora ha bloccato la campagna elettorale, imitato ieri dallo sfidante Mitt Romney. Alcuni Stati colpiti da Sandy dovranno decidere se sospendere le operazioni di voto anticipato. Ciò aggiunge incertezza alla corsa alla Casa Bianca, ancora aperta a pochi giorni dal voto. (riproduzione riservata )