di Andrea Di Biase
Mentre prosegue l’indagine della Procura di Torino sulla gestione di Fondiaria-Sai da parte della famiglia Ligresti, l’Isvap e il cda uscente della compagnia si rimpallano le responsabilità sui ritardi nella predisposizione delle azioni di responsabilità nei confronti degli amministratori e dei manager che non avevano sufficientemente vigilato sulle operazioni tra parti correlate. Nonostante la nomina da parte dell’Isvap del commissario ad acta, Matteo Caratozzolo, avesse di fatto superato il lavoro di audit portato avanti dal comitato degli indipendenti, il 17 ottobre scorso il cda di FonSai ha voluto comunque esaminare le conclusioni cui erano giunti gli amministratori incaricati della ricognizione. Il lavoro è poi stato girato al collegio sindacale che si è tuttavia pronunciato solo sulle operazioni contestate, escluse dal perimetro di indagine del commissario. Ieri, però, nel corso dell’assemblea che ha nominato il nuovo board espressione di Unipol e presieduto da Fabio Cerchiai, è stata letta una comunicazione, inviata il giorno precedente dall’Isvap, in cui l’autorità di vigilanza ha bollato come «inadeguate» le iniziative intraprese dal consiglio in merito alle azioni di responsabilità, motivando così la decisione di nominare il commissario. Secondo l’autorità guidata da Giancarlo Giannini, che proprio per la vicenda FonSai è finito sotto indagine da parte dei pm di Torino con l’accusa di concorso in falso in bilancio, le azioni intraprese dal cda uscente non sarebbero «idonee a far emergere la responsabilità dei soggetti che costituivano il centro di interessi che ha ispirato impostazione e direzione delle operazioni compiute sistematicamente in danno». L’assemblea, alla quale non hanno partecipato né Jonella né Paolo Ligresti, che ancora sedevano in cda, e che non ha visto nemmeno la presenza di Sator e Palladio, azionisti con una quota complessiva di circa il 5%, ha registrato invece un’affluenza di investitori istituzionali superiore alle ultime volte, tanto che Gianpaolo Galli, a capo della lista di minoranza presentata da Assogestioni, è entrato nel cda di FonSai grazie al supporto del 29,2% del capitale presente in assemblea (pari al 17,55% del capitale). Si pronuncerà invece il 24 aprile prossimo il Tar del Lazio sull’esposto presentato da Unipol per emendare parte del provvedimento dell’Antitrust, che ha autorizzato al fusione con FonSai a condizione che siano cedute le partecipazioni in Mediobanca e Generali, oltre che marchi e rami d’azienda. Il processo di ricerca di eventuali compratori andrà comunque avanti, anche se Unipol non sembra avere fretta, visto che l’autorità aveva posto la fine del 2013 quale scadenza. (riproduzione riservata)