DI DANIELE CIRIOLI E LUIGI CHIARELLO

Si allontana la pensione per militari, vigili del fuoco, minatori, marittimi, ballerini, attori e sportivi professionisti. Dal prossimo anno, infatti, salirà l’età minima di pensionamento in adeguamento alla riforma Fornero entrata in vigore quest’anno (la cosiddetta armonizzazione). Si salvano coloro che maturano la pensione entro il 31 dicembre, i quali potranno pensionarsi in base alla vigenti regole anche successivamente (salvaguardia), nonché i lavoratori che versano in particolari situazioni, tipo mobilità, volontaria, cigs e altro (cosiddetti «esodati»), ai quali allo stesso modo continueranno ad applicarsi i vecchi requisiti. Lo stabilisce lo schema di dpr approvato ieri dal consiglio dei ministri che modifi ca i requisiti minimi di accesso al pensionamento del personale dei comparti difesa-sicurezza, vigili del fuoco e soccorso pubblico, nonché di personale vario iscritto presso l’Inps, l’ex Enpals e l’ex Inpdap. Addio fi nestra. Il regolamento entrerà in vigore dal prossimo 1° gennaio. Una prima novità la scomparsa della fi nestra di pensionamento; infatti, con riferimento ai soggetti che matureranno il diritto a pensione in base alle nuove regole, quindi dal prossimo anno, il regolamento stabilisce la disapplicazione delle norme in materia di decorrenza (la fi nestra mobile) delle pensioni. Pensione più lontana per tutti. Il regolamento prevede un generalizzato incremento dei requisiti di età per la pensione, diluiti nel tempo, a cominciare dal prossimo anno. Per i comparti difesa-sicurezza, vigili del fuoco e soccorso pubblico, per esempio, per andare in pensione di vecchiaia ci vorranno un anno e tre mesi in più, fermo restando il requisito contributivo minimo di 20 anni, e così fi no al 31 dicembre 2015 quando è previsto un ulteriore incremento di età fi no al 31 dicembre 2017, e infi ne l’ultimo dal 1° gennaio 2018. L’incremento d’età previsto per il prossimo anno include l’aumento della speranza di vita, incremento di cui, invece, dovrà tenersi conto nei successivi appuntamenti triennali. Per gli stessi comparti, inoltre, le nuove regole sulla pensione di anzianità stabiliscono due corsie requisiti: età e contributi oppure solo contributi. Nel primo caso è prevista un’agenda a quattro tappe (2013/2015, 2016/2018, 2019/2020 e infi ne dal 2021) con incrementi del requisito contributivo da 37 a 39 anni e di quello anagrafi co da 58 anni e tre mesi a 59 anni più la speranza di vita. Nel secondo caso di pensione anticipata, il requisito unico contributivo è fi ssato a 42 anni e tre mesi, inclusa la speranza di vita, ma è prevista penalizzazione per gli anticipi eccessivi di pensionamento: 1% dell’importo della pensione per ogni anno di anticipo rispetto all’età di 58 anni fi no all’anno 2018; rispetto all’età di 59 anni dal 2019 (il penalty raddoppia al 2% annuale a partire dal terzo di anticipo). La salvaguardia per tutti. Per tutti i lavoratori interessati alle novità resta ferma la possibilità di accedere alla pensione anche successivamente al 1° gennaio 2013 in base alle regole vigenti nei rispettivi ordinamenti al 31 dicembre 2012 qualora, entro la medesima data, maturino i requisiti per il pensione di vecchiaia o di anzianità. I nuovi esodati. Fatta eccezione del personale dei comparti difesa-sicurezza, vigili del fuoco e soccorso pubblico, tutti gli altri lavoratori iscritti presso Inps, ex Enpals ed ex Inpdap interessati dalla riforma, conservano il diritto alla pensione in base ai requisiti vigenti al 31/12/2012 se versano in una delle situazioni indicate in tabella. © Riproduzione riservata