La Corte di Cassazione francese ha confermato, lo scorso 25 settembre, la decisione della corte di Appello di Parigi del 30 marzo 2010, che aveva condannato la Total alla pena massima di 375.000 a livello penale e a pagare 200,6 mln di euro a titolo di “danno ecologico puro”, riguardo al caso del naufrago della Erika, avvenuto al largo della Bretagna nel dicembre 1999. Il naufragio aveva danneggiato 400 km di coste e ucciso migliaia di animali.
Gli altri condannati insieme alla Total erano Rina, l’armatore Giuseppe Savarese e il gestore Antonio Pollara.
In primavera, l’avvocato generale, Didier Boccon-Gibod, aveva sostenuto l’appello in Cassazione dei condannati chiedendo l’annullamento definitivo della procedura per il fatto che la giustizia francese non era competente. Era anche stato messo in causa l’indennizzo del danno puro, ma non è stato ascoltato.
La Cassazione, la giurisdizione francese era competente per sanzionare un «un rilascio involontario di idrocarburi (nella zona economica esclusiva francese) da parte di una nave straniera comportante un danno grave nel suo mare territoriale e nella sua costa».
La suprema corte conferma anche l’esistenza di un danno ecologico per il quale Total ha già versato 171 mln di euro a diverse associazioni. Una sentenza che farà discutere.