di Carlotta Scozzari
Le azioni di responsabilità che dovrebbero avere come bersaglio la famiglia Ligresti hanno innescato un nuovo scontro in Fonsai, proprio nel giorno dell’assemblea degli azionisti che ha approvato il nuovo cda. Nel corso dell’assise, che si è tenuta a Torino, è stata letta una missiva dell’Isvap dove l’autorità di vigilanza (il cui presidente uscente Giancarlo Giannini è indagato dalla Procura di Torino per concorso in falso in bilancio proprio nell’ambito della vicenda Fonsai) ha esposto le motivazioni che l’hanno indotta a nominare il commissario «ad acta» Matteo Caratozzolo. Quest’ultimo si sta concentrando proprio sulle operazioni con parti correlate di varia natura che hanno avuto come perno la famiglia siciliana fino a pochi mesi fa azionista di riferimento del gruppo Fonsai. L’Isvap ritiene di non avere ricevuto sufficienti informazioni su queste operazioni, tant’è che Caratozzolo potrebbe decidere di avviare azioni di responsabilità. Nella missiva, l’Authority spiega che la nomina di Caratozzolo è dovuta all’«inadeguatezza delle iniziative assunte da codesta società» per perseguire gli eventuali colpevoli. Un boccone che non deve essere andato giù all’amministratore delegato uscente di Fonsai, Emanuele Erbetta, ora in cerca di risposizionamento nell’ambito del nuovo gruppo che fa capo a Unipol. Erbetta ieri ha spiegato che le azioni di responsabilità erano pronte già prima della nomina del commissario. Il comitato degli indipendenti di Fonsai, ha detto Erbetta, «aveva già deciso di muovere le azioni di responsabilità verso alcuni amministratori e verso alcuni terzi» che sarebbero dovute essere votate proprio nell’assemblea di ieri. «Poi – ha aggiunto l’ormai ex ad di Fonsai – è stato nominato il commissario che ora porterà avanti quello che ritiene necessario». Caratozzolo, dal canto suo, ha iniziato il lavoro, i cui primi esiti non dovrebbero tardare. «Alcune cose le ho potute accertare, altre le sto valutando», ha spiegato, puntualizzando di avere tempo fino a fine gennaio per qualsiasi iniziativa. Nei giorni scorsi anche il collegio sindacale di Fonsai, nella relazione conclusiva sul lavoro svolto dietro input del socio Amber, ha concluso che c’è spazio per azioni di responsabilità verso gli ex vertici della compagnia assicurativa. Rispetto ai rilievi dell’Isvap e dei sindaci in merito al lavoro del cda e degli indipendenti nella preparazione delle azioni di responsabilità, Erbetta, che era stato nominato ad proprio dalla gestione Ligresti, ha difeso il proprio operato precisando che sono state messe a disposizione «tutte le informazioni esistenti e disponibili». Erbetta non figura nel nuovo cda di Fonsai approvato ieri dai soci, e in carica un solo anno nella speranza che entro il periodo vada in porto la maxi fusione a quattro con Premafin, Milano Assicurazioni e il braccio assicurativo bolognese. Del board, presieduto da Fabio Cerchiai, fanno parte 19 consiglieri tra cui moltissimi esponenti del mondo delle Coop e, in generale, del gruppo assicurativo di Via Stalingrado; tra questi, l’ad Carlo Cimbri (che dovrebbe assumere la stessa carica anche in Fonsai) e il presidente Pierluigi Stefanini. Sempre in occasione dell’assemblea di ieri, è emerso che il verdetto del Tar sul ricorso fatto da Unipol circa alcuni dei paletti messi dall’Antitrust per dare l’ok alla maxi fusione arriverà il 24 aprile. Il responsabile legale della compagnia bolognese, Roberto Giay, ha spiegato che alcune delle dismissioni imposte potrebbero essere finalizzate dopo la sentenza.