L’attività di vigilanza della Consob sul gruppo Fonsai “ha interessato numerose aree di indagine e si è avvalsa di una pluralità di strumenti che vanno dalle richieste di informazione al pubblico e alla Consob, all’audizione degli esponenti aziendali, agli scambi informativi con le Procure della Repubblica“.
Lo ha affermato il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, nel corso di un’audizione alla Camera (si legga l’allegato), spiegando che “tali iniziative hanno consentito di far emergere tempestivamente una serie di criticità“.
Una prima area di intervento della Consob ha riguardato le informazioni contenute nei bilanci e nei prospetti di aumento di capitale del periodo in esame.
In particolare, per quanto riguarda gli aumenti di capitale 2011, è stato richiesto di integrare il prospetto informativo con specifiche informazioni in merito agli effetti economici e patrimoniali di tutte le operazioni con parti correlate, segnalando oneri a carico del gruppo Fonsai e a favore di società della famiglia Ligresti per circa 500 milioni di euro nel triennio 2008-2010. Il medesimo prospetto rendeva altresì evidente che la situazione economico finanziaria del gruppo era fortemente negativa e in costante peggioramento con perdite per 929 milioni nel 2010.
“Con riferimento alla rivalutazione delle riserve sinistri richiesta a Fonsai dall’ISVAP, che ha contribuito ad evidenziare nel bilancio consolidato 2011 una perdita di 1,1 miliardi di euro, sono al momento in fase di definizione le verifiche di competenza sulla correttezza delle informazioni finanziarie fornite al pubblico in tale documento” ha detto Vegas, che ha poi spiegato che la Consob è stata poi chiamata a valutare la sussistenza di obblighi di OPA su Premafin, Fonsai e Milano Assicurazioni, in relazione alle varie proposte volte ad acquisire il controllo del gruppo Fonsai.
“I contesti nei quali la Consob ha valutato le richieste di esenzione dall’obbligo di OPA sono risultati different”i. Nel caso Groupama la Consob ha ritenuto sussistente l’obbligo di OPA, valutando che il complesso di pattuizioni posto in essere con soci di riferimento Premafin consentisse a Groupama di
compartecipare al controllo di Fonsai. Nel caso del progetto d’integrazione avanzato da Unipol Gruppo Finanziario (UGF), la Consob non ha potuto che prendere atto della sussistenza dei presupposti di legge e regolamentari per l’esenzione da salvataggio di società in crisi, a fronte del deterioramento delle condizioni economico finanziarie di Fonsai certificate dalle esplicite richieste di ricapitalizzazione giunte dall’ISVAP. “La Consob ha tuttavia condizionato il proprio parere favorevole alla revoca dei benefici concessi da UGF a favore dei precedenti azionisti di controllo Premafin e alla circostanza che gli stessi non esercitino il diritto di recesso conseguente alla fusione”.
Vegas ha sottolineato inoltre come, per quanto attiene agli assetti proprietari di Premafin, la Consob abbia fatto emergere che una quota pari a circa il 20 per cento delle azioni Premafin,
intestata a due Trust con sede in paradisi fiscali, era in realtà riconducibile fino al 2003 a Salvatore Ligresti. Conseguentemente è stata effettuata una segnalazione alla Procura competente che ha poi disposto il sequestro delle quote.
Infine, sotto il profilo degli abusi di mercato, la Consob ha condotto una serie di indagini che hanno già portato alla contestazione di due episodi di manipolazione del mercato relativamente alle azioni Premafin, uno da parte di Salvatore Ligresti e soggetti a lui vicini, l’altro da parte di Vincent Bolloré.
“Anche in questo caso gli interventi della Consob sono stati prontamente segnalati all’Autorità giudiziaria per i profili di competenza”.