Milano C onoscere per investire è il leit motiv che da sempre viene applicato alla finanza e che si vuole trasportare nel campo della Previdenza integrativa. Un giovane, solo rendendosi conto di come sarà la pensione futura e di quali aiuti gli possano venire da una pensione privata, accetterà lo sforzo di accantonare qualcosa oggi per un beneficio che gli arriverà forse tra 35 anni. Nessuno mai riuscirà a cancellare l’aleatorietà dei mercati e nemmeno quella delle leggi che da qui in avanti passeranno sopra le teste dei lavoratori, ma qualche idea su come si possano rivalutare i capitali e su come si calcoli la pensione sarebbe meglio averla. Secondo la Covip, l’organismo che vigila sulla previdenza complementare, le pensioni private trovano un vero e proprio freno nel fatto che il cittadino non conosce la stima del suo assegno pensionistico obbligatorio. In pochi conoscono, per esempio, anche i vantaggi fiscali che l’adesione ad un fondo pensione consente: per esempio un soggetto cosiddetto «a carico» permette a colui/colei che ha il carico familiare di poter godere della deducibilità fiscale per il proprio familiare fino alla concorrenza del massimo importo deducibile, cioè 5.164,57 euro per anno. Servirebbero sia informazioni personalizzate e analitiche sui contributi versati sia simulazioni, sulla base di predeterminate ipotesi, della futura rendita pensionistica da fornire non solo, come già avviene, a chi aderisce alla previdenza complementare, ma anche a chi
non è ancora iscritto. Salvo imprevisti, lo scoglio relativo all’ammontare della propria pensione potrebbe essere superato già a partire da gennaio 2013, quando l’Inps, il maggiore ente previdenziale italiano, inizierà a fornire le informazioni a tutti i suoi futuri pensionati. Serve comunque un rafforzamento della campagna informativa istituzionale o delle nuove iniziative per far avvicinare i lavoratori al secondo pilastro della previdenza. «Altre possibili strade da intraprendere sono rappresentate dall’avvio di una nuova campagna informativa sull’adesione ai fondi pensione, dal rilancio di un nuovo semestre per il silenzio-assenso e dall’iscrizione semiobbligatoria ai fondi pensione per via contrattuale, senza Tfr e con il solo contributo del datore di lavoro», spiega Mauro Marè, presidente del Mefop, l’ente preposto allo Sviluppo del Mercato dei Fondi pensione. «Tale possibilità – aggiunge Marè – appare rilevante sia per le piccole e medie imprese nelle quali il Tfr è una fonte di autofinanziamento a basso costo, sia per i lavoratori impiegati in settori particolari, come il settore edile, caratterizzati da un elevato turn over, o per i lavoratori con contratti di lavoro atipici, per i quali il Tfr è una forma di ammortizzatore sociale. Si potrebbe valutare anche l’opportunità di introdurre meccanismi semi-automatici di adesione, già utilizzati in altri paesi, anche se è opportuno ricordare che il nostro sistema di previdenza complementare è basato sulla volontarietà dell’adesione». Il problema dell’adesione resta tuttavia legato al mercato del lavoro, anche se gli stessi fondi pensione potrebbero creare i presupposti per innescare un circolo virtuoso. «Attraverso lo sviluppo dei Fondi Pensione potrebbero esserci ingenti risorse finanziarie da immettere nel sistema economico, come accade in altre parti di Europa, per investire nelle imprese, nelle infrastrutture e nei servizi, ovviamente con un attento monitoraggio dell’utilizzo di questi investimenti e dei loro rendimenti. Credo che il mercato dei capitali in Italia, soprattutto per le piccole imprese con fondi di investimenti a loro dedicati, così implementato possa riavviare più velocemente la ripresa economica, creare nuovi posti di lavoro e mettere i giovani nelle condizioni di progettare più serenamente il loro futuro, anche previdenziale», sostiene Paolo Fumagalli, docente a contratto di «Fondi pensione e previdenza complementare » presso la facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’Università Cattolica. (w.g.) Serve un rafforzamento della campagna informativa istituzionale o delle nuove iniziative per i lavoratori