di Andrea Di Biase

Francesco Gaetano Caltagirone fa pulizia nei conti del suo impero finanziario e si appresta a versare 120 milioni nelle casse della capogruppo non quotata attraverso la sottoscrizione di un prestito obbligazionario di pari importo.

Secondo quanto riportato nel bilancio consolidato della Fgc spa, che ricomprende l’intero sistema di società che fanno capo all’uomo d’affari romano, il gruppo ha chiuso il 2011 con una perdita netta di 325 milioni, di cui 107,7 milioni di pertinenza di terzi. A pesare sul risultato del gruppo, che aveva archiviato il 2010 con un utile di 39,3 milioni, è stata in particolare la gestione delle partecipazioni finanziarie, che in avvio dell’esercizio 2011 erano principalmente il 14,75% di Acea, lo 0,56% diItalcementi, l’1,57% di Generali e il 4,88% di Mps. Se infatti la gestione industriale ha evidenziato un risultato operativo positivo per 72,6 milioni, la gestione finanziaria ha accumulato invece un rosso di 393,5 milioni. Un risultato dovuto in parte alle minusvalenze contabilizzate sulle operazioni in acquisto e vendita sui titoli Acea (-8,1 mln), Generali (-1,4 milioni) e Mps (-34,1 milioni), ma che deriva principalmente dall’adeguamento al fair value della partecipazione in Rocca Salimbeni (ceduta integralmente nel corso del 2012), che ha pesato sul conto economico per 373 milioni. A conferma di un approccio gestionale orientato alla massima prudenza, un adeguamento ai valori di mercato di fine 2011 è stato tuttavia effettuato anche sui valori di carico delle partecipazioni detenute nell’utility romana e nella compagnia triestina, di cui Caltagirone è vicepresidente.

 

L’adeguamento al fair value per Acea e Generali tuttavia non si è tradotto in una uguale perdita in conto economico, ma ha avuto impatti solo sulla specifica riserva dello stato patrimoniale. Il prezzo di carico unitario del pacchetto in Generali, che nel corso del 2012 è stato incrementato oltre il 2%, è stato così portato da 14,2 euro a 11,6 euro per azione. Mentre il valore di bilancio del titolo Acea è sceso da 8,5 a 4,95 euro per azione. L’impatto della crisi borsistica sui conti della Fgc avrebbe tuttavia potuto anche essere più pesante. Nella nota integrativa si segnala che «qualora il gruppo non avesse modificato i parametri utilizzati per l’identificazione di una perdita di valore delle partecipazioni disponibili per la vendita sarebbe emersa la necessità di effettuare un impairment a conto economico delle partecipazioni in Acea e Generaliper un valore rispettivamente pari a 92,1 milioni e 216,8 milioni».

Dal bilancio consolidato della Fgc emerge anche l’incremento della partecipazione inItalcementi, salita dallo 0,56% allo 0,98%, mentre non figura ancora traccia dell’investimento in Unicredit. Una prima evidenza dell’ingresso di Caltagirone in Piazza Cordusio emerge invece dalla semestrale della quotata Caltagirone spa, dove si legge che il gruppo ha acquistato un pacchetto dello 0,25%. Lo shopping in titoli quotati per circa 112 milioni e lo stacco di dividendi per 17,5 milioni sono intanto andati ad intaccare parte dell’ingente liquidità a disposizione del gruppo Fgc. A fine 2011 le disponibilità liquide sono scese da 610 a 536 milioni, con una posizione finanziaria netta negativa per 902 milioni. Ma nuove risorse fresche sono in arrivo grazie al bond Fgc da 120 milioni che Caltagirone si appresta a sottoscrivere.