Secondo stime provvisorie dell’ANIA, il risultato netto realizzato dal settore assicurativo nella prima metà del 2012 è stato pari a 3,0 miliardi (0,9 e 0,3 nello stesso periodo, rispettivamente, del 2011 e del 2010). Questo risultato è principalmente frutto del positivo andamento dei titoli di Stato e dei corsi azionari nella prima parte dell’anno.
Come già avvenuto per il 2011, le imprese hanno potuto usufruire di misure anticrisi di carattere straordinario in termini di valutazione degli attivi ai fini contabili (blocco delle minusvalenze latenti sui Titoli di Stato presenti nel portafoglio non durevole); l’ANIA ha stimato che l’impatto dell’applicazione di tali misure sul risultato netto semestrale è stato pari a circa 1,6 miliardi (1,4 per il settore vita e 0,2 miliardi per il settore danni).
Il miglioramento rispetto ai semestri precedenti si è registrato nella gestione tecnica sia del settore vita (da 0,9 miliardi nel primo semestre 2011 a 2,9 miliardi nel 2012) sia di quello danni (da 0,6 miliardi nel 2011 a 1,3 miliardi nel 2012).
È rimasto invece negativo e superiore al miliardo il risultato della gestione non tecnica che è passato da -0,6 miliardi nel primo semestre del 2011 a -1,2 miliardi del 2012.
In particolare, nel settore vita la diminuzione dei premi contabilizzati (-11,4%) e l’aumento degli oneri per sinistri (7,9%) nel primo semestre 2012 hanno determinato un flusso netto negativo per circa 3 miliardi. Ciononostante, il risultato tecnico del settore è risultato positivo (2,9 miliardi) soprattutto per effetto dell’incremento dei proventi netti da investimento che si sono più che raddoppiati rispetto al 2011, grazie sia al favorevole andamento dei tassi dei Titoli di Stato (registrato a fine giugno) sia alla ripresa di valore degli indici borsistici.
Per il settore danni, il risultato tecnico è stato positivo nei primi sei mesi del 2012 per un importo pari a 1,3 miliardi (0,6 nello stesso periodo del 2011). Vi ha contribuito principalmente il miglioramento della gestione tecnica: all’aumento dei premi dell’1,3% è corrisposta una diminuzione degli oneri per sinistri del 3% circa; ne è conseguito un loss ratio di esercizio che è passato dal 73% nel 2011 al 70% nel 2012. Per quanto riguarda le altre voci di bilancio, si è registrato un incremento di oltre il 3% degli utili tecnici da investimento e una diminuzione delle spese di gestione dell’1,2%.
Il rapporto sinistri a premi (loss ratio) relativo alla sola generazione corrente (escludendo pertanto la sufficienza/insufficienza delle riserve relative ai sinistri degli esercizi precedenti), è risultato invece in lieve peggioramento (da 54,6% nel 2011 a 56,0% nel 2012). Tale indice non tiene conto dei sinistri IBNR (mediamente per il totale rami danni pari a circa il 15% dei premi) e del fondo di garanzia vittime della strada (per il ramo RC Auto). In particolare, hanno presentato un loss ratio in miglioramento i rami Infortuni (da 40,1% nel 2011 a 36,0% nel 2012), Corpi veicoli terrestri (da 57,7% a 55,2%), RC Autoveicoli terrestri (da 62,4% a 56,8%) e RC Generale (da 44,4% a 42,0%); è invece peggiorato il loss ratio dei rami Malattia (da 42,8% a 43,6%), Incendio (da 50,1% a 101,2%) e Altri danni ai beni (da 59,4%a 63,9%). In particolare il deterioramento del ramo Incendio è imputabile alla forte crescita del costo dei sinistri come conseguenza degli eventi sismici avvenuti in Emilia lo scorso maggio.
Fonte: ANIA Trends