Si scaldano i motori per l’assemblea di venerdì 28 ottobre che sarà chiamata a rinnovare i vertici di Mediobanca. Un evento che segnerà l’ingresso di alcuni volti nuovi in quella stanza dei bottoni della finanza italiana che è il cda di Piazzetta Cuccia. Tra la lista di maggioranza presentata dall’assemblea del patto e le candidature di minoranza, le new entry non sono molte: tra queste spicca il candidato di Assogestioni, l’economista e docente della Bocconi Francesco Giavazzi, nome noto anche ai non addetti ai lavori (è un editorialista di lungo corso del Corriere della Sera) che per il suo elevato standing accademico e istituzionale anni fa venne preso in considerazione addirittura per assumere la presidenza di Generali.
Altrettanto prestigioso il candidato della Fondazione Carisbo, il giurista Fabio Roversi Monaco, ex rettore dell’Università di Bologna e a sua volta presidente della stessa Carisbo, schierato accanto a Umberto Rangoni, che però non potrebbe entrare comunque, visto che alle minoranze spetta una sola poltrona su 22, mentre le restanti 21 saranno assegnate ai candidati della lista di maggioranza. Difficilmente quindi Roversi Monaco riuscirà a spuntarla nei confronti di Giavazzi, e non solo perché il 25% del capitale di Mediobanca detenuto dal gruppo dei fondi dovrebbe riuscire a garantire con un certo grado di tranquillità l’elezione dell’economista, mentre le Fondazioni possono contare complessivamente su un 10% del capitale dell’istituto. Va inoltre considerato che, da quando la normativa concede ai fondi di investimento di non immobilizzare le proprie partecipazioni in vista delle assemblee, la loro partecipazione a questi eventi è diventata molto più numerosa. Ma a remare contro il successo di Roversi Monaco ha contribuito soprattutto la questione formale sollevata da Assogestioni a proposito delle candidature presentate da CariVerona per il collegio sindacale, considerate come una lista non di minoranza in virtù del collegamento tra l’ente in Unicredit (di cui è azionista con il 4,2%), a sua volta socio forte di Mediobanca. La posizione di Assogestioni è stata confermata dalla Consob (vedere box a fondo pagina), e questo comporta che il voto di CariVerona per il candidato di Carisbo potrebbe non essere conteggiato.
Nella lista di maggioranza, invece, i nomi nuovi sono tre. Tra gli indipendenti, spiccano due donne: Anne-Marie Idrac (alto dirigente d’azienda francese ed ex componente del secondo governo Fillon) schierata dai soci francesi riuniti nel gruppo C ed Elisabetta Magistretti (ex Unicredit, attualmente consigliere di Pirelli) per i soci industriali. Il terzo nome è quello di Pierre Lefèvre di Groupama, che segna un avvicendamento con il direttore generale Jean Azéma. C’è poi Ugo Rock, commercialista e revisore contabile, che però essendo in fondo alla lista non riuscirà a essere eletto. Il resto della lista è rappresentato in gran parte da riconferme: ovviamente il team di vertice di Mediobanca (il presidente Renato Pagliaro, l’amministratore delegato Alberto Nagel, il direttore generale Saverio Vinci e i due vice Maurizio Cereda e Massimo Di Carlo); Dieter Rampl come espressione di Unicredit, accanto a Fabrizio Palenzona e Roberto Bertazzoni (che hanno la qualifica di indipendenti); Ennio Doris per Mediolanum ed Eric Strutz, che prima rappresentava Commerzbank ma dopo l’uscita di scena dell’istituto tedesco resterà come indipendente. Tra i nomi presentati dal gruppo B degli industriali vanno poi annoverati Gilberto Benetton, Marina Berlusconi, Jonella Ligresti, Carlo Pesenti, Marco Tronchetti Provera e l’indipendente Angelo Casò; per il gruppo C Vincent Bollorè e l’indipendente Tarak Ben Ammar.
L’assetto di vertice rimarrà invariato, con Pagliaro presidente, Nagel ad, Rampl e Tronchetti alla vicepresidenza. Confermato anche il direttivo del patto, che sarà composto da Casò, Ben Ammar, Bolloré, Doris, Ghizzoni, Ligresti, Pesenti, Rampl e Tronchetti Provera. Quanto ai comitati interni di Piazzetta Cuccia, quello esecutivo sarà composto da Bolloré, Casò e Strutz; quello per il controllo interno da Bertazzoni, Casò e Lefèvre; quello per le remunerazioni da Bertazzoni, Bolloré, Casò, Idrac e Pesenti. Per il collegio sindacale, l’assemblea del patto ha candidato Maurizia Angelo Comneno, Gabriele Villa, Andrea Amaduzzi e, tra i supplenti, Guido Croci e Luca Novarese. Con l’uscita di scena della lista CariVerona, resta il candidato di Assogestioni Natale Freddi (con Mario Busso come sindaco supplente).