Nel 2009 e 2010 si registra un costante aumento dei prezzi rc auto. Nel corso di un’audizione al Senato, il presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà, rende noti alcuni dati dell’indagine conoscitiva attualmente ancora in corso, secondo cui “considerando il periodo più recente (2009-2010) gli aumenti sono stati anche del 25% per un individuo che assicura un’autovettura e di oltre 35% nel caso di un motociclo”.
Catricalà registra una significativa variabilità delle tariffe che crea una obiettiva difficoltà di scelta per il consumatore, come testimonia il fatto che il tasso di mobilità sia di appena il 10%. L’Antistrust evidenza un problema italiano visto che “l’incremento medio nell’ultimo quinquennio dei premi rc auto è stato quasi il doppio di quello dell’area euro”. Per Catricalà le compagnie telefoniche al momento “non rappresentano una forma di competizione effettiva”.
L’Antitrust registra inoltre “evidenti comportamenti ostativi alle riforme” da parte delle compagnie assicurative e sta valutando se simili pratiche possano costituire la base di un’istruttoria.
Catricalà fa riferimento ad “alcune azioni giudiziarie intentate da alcune compagnie nei confronti di agenti e dirette a impedire l’offerta ai propri clienti di prodotti di imprese concorrenti”. L’Autorità parla di “prime evidenze” che tuttavia testimoniano “inequivocabilmente la deliberata volontà delle imprese assicurative di ostacolare un canale distributivo che potrebbe costituire un efficace volano di concorrenza con evidenti vantaggi per gli utenti finali”.
Sul versante dell’offerta da tempo l’Antitrust ha rilevato che le imprese assicurative, come in genere gli operatori finanziari, “risultano legati tra loro da cointeressenze che si risolvono in un numero rilevante di partecipazioni incrociate e nella moltiplicazione degli incarichi di direzione per le stesse persone fisiche che si trovano negli organi di direzione di imprese che dovrebbero essere tra loro concorrenti. Come già ricordato un anno fa innanzi a codesta Commissione, il complesso di questi fattori condiziona necessariamente lo sviluppo di un’efficace competizione anche nel settore della responsabilità civile auto.
L’intervento su tale problematicità non è tecnicamente agevole, come anche dimostrano i tentativi fatti. Una via potrebbe essere quella di stabilire un’adeguata disciplina degli interlocking directorates, come già da tempo segnalato dall’Autorità”.