Anche al piano di sopra, cioè in quella Premafin che controlla il 35,8 per cento di FondiariaSai, c’è aria di riassetto. Non nell’immediato, c’è ancora tempo. Almeno fino al 2013, quando scadrà il primo debito. Ma che qualcosa si debba fare è più che certo. Del resto, anche al tempo dell’accordo poi sfumato con Groupama la prima mossa che fu annunciata fu una ricapitalizzazione di Premafin. Secondo molti osservatori, un aumento di capitale a ridosso della prima scadenza del debito dovrebbe essere una mossa necessaria. Del resto i debiti di Premafin sono pari a tre volte l’attuale capitalizzazione, mentre in garanzia ci sono titoli azionari che oggi coprono il 66 per cento delle linee creditizie concesse dagli istituti bancari. Con questi numeri è evidente che prima o poi si dovrà riprendere in mano il riassetto della società e, soprattutto, occorrerà studiare come abbattere o rifinanziare nuovamente il debito. Certo, per fare questo c’è tempo, durante il quale si spera che la situazione delle Borse diventi più positiva.
La strada scelta finora dopo il definitivo tramonto delle trattative con Groupama è stata quella di effettuare aumenti di capitale a valle, cioè nelle compagnie operative FondiariaSai e Milano. Ma in futuro dovranno essere prese misure precise per i debiti a monte, cioè in Premafin. (a.b.)
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