Le performance creditizie relative al segmento dei mutui a elevato loan to value (ossia quelli che finanziano oltre l’80% del prezzo di acquisto di un immobile) dimostrano che i giovani sono meritevoli di credito e rivelano performance migliori del 10% rispetto al segmento meno giovane.
E’ quanto emerge da un’indagine di Genworth Financial che rimarca come questo dato sia significativo: dimostra infatti che la componente giovani non è più rischiosa rispetto ad altre. Ciononostante, la quota di mutui erogati ai giovani dalle principali banche italiane si è via via ridotta di circa il 50% dal 2005 al 2011, penalizzando così l’acquisto della casa proprio da parte della componente più dinamica – ma più discriminata – sul mercato immobiliare.
I finanziamenti ipotecari di questo tipo rispondono pienamente alle esigenze espresse dai giovani, soprattutto nelle aree urbane dove il prezzo delle abitazioni è più alto e dove i risparmi disponibili non sono in genere sufficienti per garantire l’anticipo minimo del 20% richiesto dalle banche. La conseguenza delle restrizioni creditizie applicate è che i giovani entrano in possesso della casa di proprietà, mediamente più tardi rispetto ai loro coetanei europei: ad esempio, nel Regno Unito l’età’ media dei ‘First Time Buyers’ è di 27,5 anni contro gli oltre 32 in Italia.
La ricerca Genworth mostra anche che la clientela giovane che sottoscrive mutui a elevato loan-to value ha una forte presenza nel Nord Ovest (49% dell’intero portafoglio Italia), e oltre la metà dei giovani si orienta sul tasso variabile, anche se questo è spesso protetto dal cap.