In relazione alla notizia pubblicata ieri su questo sito (e dai principali quotidiani italiani), relativa alla multa milionaria inflitta dall’Antitrust a Gerling, Faro, Navale e all’agenzia plurimandataria Primogest, riceviamo una precisazione da quest’ultima, che riportiamo integralmente di seguito.
« Non c’è stato nessun “albero della cuccagna” , ma piuttosto “una foresta di debiti”, quelli contratti per pagare i sinistri e che hanno riguardato quelle Compagnie di Assicurazioni sollecitate da Primogest a partecipare alle gare perché non andassero deserte.
Se ci fosse stato “lardo” la Faro Assicurazioni si sarebbe arricchita e non sarebbe fallita ed ancora gli altri gruppi interessati non si sarebbero ritirati dal settore, ancor prima che iniziasse l’indagine Antitrust, come riconosciuto dalla stessa Autorità.
Tale indagine che avrebbe dovuto occuparsi della mancata concorrenza si è trasformata in censura per quelle aziende che invece hanno avuto il coraggio di lavorare in una regione a rischio come la Campania.
Questa sarà certamente un’altra ragione per lasciare i nostri territori a loro stessi e al disinteresse generale delle banche e delle assicurazioni.
Primogest ritiene illogiche le motivazioni Antitrust secondo cui il cartello sarebbe stato messo in atto attraverso l’uso della coassicurazione perché se così fosse ci sarebbe un cartello in ogni settore dei grandi rischi come, quello delle assicurazioni delle auto di lusso, dei patrimoni immobiliari, delle navi ed altro.
E poi non si è compreso quale sarebbe stato, in tale contesto, il ruolo di Primogest, la quale non ha fatto altro che svolgere il suo compito di agenzia plurimandataria, sollecitando la massima partecipazione delle Compagnie alle gare. Se Primogest avesse avuto a disposizione altre Compagnie, certamente le avrebbe coinvolte.
L’agenzia plurimandataria ha svolto al meglio il suo ruolo di sollecitazione nei confronti di un mercato avaro di proposte , con grande attenzione alle procedure interne e sollecitando sempre offerte al ribasso, come è notorio agli addetti ai lavori e alle aziende ospedaliere.
L’azione di Primogest ha comportato come dimostrato dalle delibere della ASL acquisite agli atti, sensibili risparmi per le Aziende, le quali erano vincolate dalla delibera Regionale n. 1843 del 09/12/2005 avente per oggetto l’equilibrio economico delle Aziende Sanitarie Locali, che imponeva ridotti livelli di spesa nel settore dei servizi anche assicurativi.
Singolare, infine, che il provvedimento non abbia tenuto in adeguata considerazione quanto emerso dal parere pervenuto all’Autorità il 26 luglio 2011 da parte dell’ISVAP che ha rappresentato ai sensi dell’art. 20, comma 4, della legge n. 287/90, una serie di argomentazioni di natura tecnico-economica.
In particolare, l’Isvap, come si legge nel provvedimento, ha riconosciuto che “la particolare rischiosità di simili coperture (RCT/RCO medica n.d.r.) rende frequente il ricorso da parte delle imprese del settore a strumenti di ripartizione dei rischi quale la coassicurazione e la riassicurazione, che riducendone l’aleatorietà e l’onerosità, possono concorrere a perseguire obiettivi di sana e prudente gestione delle stesse imprese e di adeguato ampliamento dell’offerta assicurativa”».