Il sindacato non ha ratificato l’accordo integrativo Unipol 

 di Alessandra Schofield  

Nella recente audizione Antitrust presso il Senato, si ritrovano moltissimi elementi portati alla luce dallo Sna. Analogamente, l’erogazione di sanzioni da parte dell’Isvap nei confronti di compagnie accusate di aver eluso l’obbligo a contrarre conferma un aspetto vigorosamente denunciato dagli agenti assicurativi.

 

Su questi e su altri temi abbiamo sentito Giovanni Metti, presidente del Sindacato.

Domanda. Il presidente Catricalà si è espresso in termini particolarmente duri verso le imprese, nell’audizione al Senato della scorsa settimana. Qual è il suo commento in merito?

Risposta. Esprimiamo un sentito plauso alle argomentazioni esposte dal presidente dell’Antitrust. I temi evidenziati dall’Authority, dall’aumento costante nel tempo dei premi a quello del costo dei sinistri, dai limiti del risarcimento diretto alla mancata diffusione del risarcimento in forma specifica, mettono l’accento sulle storture del sistema e sulla scarsa capacità delle compagnie di porvi rimedio nell’ottica di dar vita a dinamiche realmente concorrenziali. In particolare evidenziamo il «bluff» perpetrato dalle compagnie telefoniche che dissimulano un mercato effettivamente competitivo, quando in realtà sono emanazioni delle compagnie tradizionali, assoggettate alle loro scelte strategiche, non ultime quelle di erodere quote di mercato alle reti distributive professionali.

D. L’Antitrust sta valutando la possibilità di avviare un’istruttoria per verificare se le compagnie abbiano impedito alle reti l’esercizio del plurimandato, così come sancito dalla Legge 40/2007; una vittoria per lo Sna?

R. Dall’entrata in vigore delle leggi Bersani il Sindacato ha denunciato in tutte le sedi i comportamenti ostativi delle compagnie atti ad ostacolare le proprie reti ad assumere ulteriori mandati. Denunce che hanno trovato la loro finalizzazione nell’esposto che lo Sna ha presentato all’Autorità lo scorso 29 marzo. Apprendiamo con soddisfazione come il regolatore della concorrenza stia valutando l’opportunità di aprire un’indagine istruttoria per verificare e rimuovere tutti quegli ostacoli che impediscono il pieno e competitivo sviluppo dell’industria distributiva con evidenti vantaggi per l’intero sistema e gli utenti finali.

D. È proprio di questi giorni la notizia che l’Isvap ha iniziato ad erogare sanzioni nei confronti di imprese assicurative considerate colpevoli di aver eluso l’obbligo a contrarre. Come si esprime il Sindacato?

R. Si tratta di un fatto molto importante. A quanto sappiamo, sono 14 le compagnie coinvolte dai provvedimenti sanzionatori. Riteniamo che questa decisione dell’Isvap possa essere considerata un primo, concreto passo sulla strada, per il settore, della trasparenza, della giustizia e del rispetto dei diritti dei consumatori e degli agenti, molto spesso vittime sul campo della incomprensibile politica di elusione portata avanti da alcune imprese a suon di dismissioni e liberalizzazioni di portafoglio e chiusura di sportelli agenziali.

D. Accordo integrativo tra Unipol e la sua rete: perché lo Sna non lo ha ratificato?

R. Lo Sna è partito da un presupposto imprescindibile legato a un principio irrinunciabile: quello dell’inaccettabilità, qualsiasi sia la ragione fondante, della riduzione della provvigione da mandato nella Rc auto. Anche se poi tale riduzione è in parte mitigata con l’aumento provvigionale in altri rischi e rami e con una parte remunerativa variabile (diversa da incentivi e rappel) legata all’andamento tecnico (rapporto sinistri/premi) sui cui parametri però gli agenti non hanno alcuna possibilità di intervenire. Dobbiamo anche ammettere che l’accordo, per altri versi, presenta delle importanti novità sul rapporto impresa-agente che rappresentano sicuramente la base per un ulteriore processo evolutivo della rete Unipol. Resta però insoluto il quesito perché mai il prezzo di tali innovazioni debba essere la riduzione della parte provvigionale fissa. Dubbi, inoltre, suscitano anche alcune parti dell’impianto normativo della lettera d’incarico, che con l’accordo integrativo costituisce un tutt’uno, con riferimento all’attività e agli impegni dell’agente, alla gerarchia delle fonti e all’Ana 2003, alla conformità rispetto alle legge n. 40/2007.