Nella tempesta di agosto i fondi alternativi hanno difeso i portafogli limitando le perdite rispetto al -7% delle borse. E il 45% dei gestori è positivo da inizio anno
Gli hedge superano l’esame della crisi. «A fine estate i timori d’insolvenza sul debito pubblico e il rallentamento della crescita economica hanno preso in contropiede alcuni dei fondi hedge più grandi e noti e sarebbe quindi naturale dare per scontato che agosto sia stato un mese pessimo per l’industria hedge in generale, come lo è stato per i mercati azionari», dice Luke Ellis, responsabile e cio del business Multi-Manager di Man. «Ma per ogni fondo hedge che ha perso, ad esempio, il 12%, un altro ha registrato un guadagno: un risultato niente male, in un mese in cui l’Msci World Index delle azioni maggiori ha ceduto il 7%».
Resta il fatto che agosto per gli hedge fund è stato il peggior mese quanto a rendimenti, dal maggio 2010. In Italia i fondi di fondi in agosto hanno registrato un risultato medio del -2,3%, pari a oltre il -3% da inizio anno. Numeri in rosso anche per l’indice internazionale Hfri fund weighted composite index che in agosto segna un -2,97%, e da inizio anno il -1,93%. «In ogni caso il 29% dei fondi che costituisce l’indice ha registrato performance positive in agosto, mentre il 45% vanta un segno più da inizio anno», segnalano da Hfr. Aggiunge Ellis: «Agosto ha dimostrato la validità dei fondi hedge nell’attuale contesto febbrile. Se, come sembra, per le economie occidentali indebitate è iniziato un periodo di crescita lenta o recessione, i fondi hedge sono assai più efficaci nel generare rendimenti per gli investitori rispetto alle semplici azioni e obbligazioni». Finora gli hedge sono stati efficaci come strumenti di diversificazione. «Nelle ultime settimane i fondi hedge hanno dimostrato di costituire un ottimo strumento di diversificazione rispetto alle asset class tradizionali. Nel caso dei fondi Equity Long/Short, che rappresentano quasi un terzo dell’universo hedge, l’andamento di agosto indica che sono in grado di offrire una certa protezione durante le fasi di ribasso, partecipando a buona parte del rialzo in quelle positive. I fondi Managed Futures e Macro tendono invece ad approfittare dei grandi movimenti di mercato, come quelli del mese scorso», dice Ellis. E questa volta il copione è diverso da quello che si è visto nel 2008, quando la crisi dei mutui subprime ha travolto l’industria alternativa. «Nelle ultime settimane i fondi hedge hanno registrato una performance nettamente diversa rispetto al 2008. Il motivo è che se le banche faticano a raccogliere capitali e tagliano drasticamente i finanziamenti concessi, i gestori di fondi hedge devono fare i conti con richiami di margini eccessivi, che causano vendite forzate e una spirale negativa dei prezzi. Se una banca proprietaria di un prime broker diventa insolvente, i fondi hedge possono perdere la capacità di gestire parte dei loro portafogli per un certo periodo di tempo, creando notevoli problemi aggiuntivi. Finora questa dinamica non si è instaurata e quindi il 2011 non è una replica del 2008», conclude Ellis. (riproduzione riservata)