Netta discesa in ottobre della fiducia dei consumatori in Usa e Italia, mentre mostra un’inatteso rialzo il sentiment dei francesi, ma anche dei tedeschi, di cui è stata fornita una stima della dinamica in novembre. A determinare i differenti risultati sono state soprattutto le attese sui redditi e sullo stato di salute dei singoli mercati del lavoro. Questo il motivo del contrastato verdetto finale dell’ultimo valzer di dati sulla fiducia dei consumatori nelle principali economie occidentali.
Il segnale più preoccupante è arrivato dagli Stati Uniti. Ieri il Conference Board ha comunicato che la fiducia degli americani è scesa a ottobre ai minimi da due anni e mezzo (da marzo 2009). L’indice è calato a 39,8 dai 46,4 punti di settembre (dato rivisto dagli iniziali 45,4). Era attesa una lettura a 46, quindi in rialzo rispetto alla statistica iniziale. La voce relativa alla situazione attuale è arretrata a 26,2 da 33,3 punti e quella sulle aspettative future è scesa a 48,7 da 55,1. «Siamo tornati ai livelli della recessione», ha commentato Lynn Franco, direttore dell’ufficio studi del Conference Board.
Il peggioramento dell’umore in ottobre non è però prerogativa solo degli americani. Anche gli italiani nel complesso vedono sempre più scuro. Secondo l’Istat l’indice del clima di fiducia dei consumatori si è abbassato a 92,9 da 94,2 di settembre, ai minimi da luglio 2008. Ma c’è un importante distinguo da fare: il clima di fiducia è migliorato nel nord e, in particolare, nel nord-est ed è calato, per contro, nel centro-sud. L’indice del clima economico è sceso da 78,3 a 75,6, mentre quello relativo alla situazione personale si è contratto da 100,6 a 98,6. A livello nazionale la flessione è apparsa diffusa a tutte le componenti ed è risultata particolarmente marcata per l’indice che misura il complesso delle attese a breve termine, diminuito da 85,5 a 81,8. La fiducia sulla situazione corrente ha registrato la flessione più contenuta, da 101,2 a 101. Sono peggiorate in particolare le valutazioni presenti e prospettiche sulla situazione del Paese, i giudizi sulla situazione economica della famiglia e le previsioni di risparmio. Si sono deteriorate anche le attese sull’evoluzione del mercato del lavoro, sulla propria situazione personale e sul proprio bilancio familiare.
È invece risultata orientata al rialzo la fiducia dei consumatori francesi, risalita a 82 punti. Da segnalare che sono calate le famiglie che prevedono un aumento della disoccupazione (-12) dopo l’aumento di quest’estate.
In netto miglioramento anche il sentiment dei tedeschi grazie soprattutto alle migliori aspettative sui redditi alimentate dal forte mercato del lavoro, nonostante il peggioramento delle prospettive economiche. L’indice Gfk di fiducia dei consumatori in Germania per il mese prossimo è salito a 5,3 da 5,2 relativo a ottobre, contro attese di 5,1. L’aspettativa sui redditi è salita a 36,5 da 35,1 e la propensione all’acquisto a 31,2 da 29,7. Dunque i consumi privati stanno ancora contribuendo alla crescita della prima economia Ue.