Oggi soltanto il 33% degli 85 miliardi di euro presenti nei fondi pensione complementari viene investito in Italia, a sostegno delle imprese della Penisola. La gran parte di questo patrimonio, pari a circa il 60%, finisce invece nei mercati esteri. Un rapporto che andrebbe invertito, secondo quanto emerso ieri durante il convegno promosso a Roma da Assoprevidenza, al quale hanno partecipato anche il presidente di Covip, Angelo Finocchiaro, e la neo costituita Previdenza Italia, il comitato nato su iniziativa della commissione Lavoro della Camera dei deputati per accrescere la cultura previdenziale. L’occasione per favorire il cambiamento potrebbe essere la prossima riforma del decreto ministeriale 703 del ’96, che dovrà fissare le nuove regole d’investimento dei fondi di previdenza integrativa. Per invertire questo rapporto «andrebbero messi a punto prodotti di investimento dedicati ai fondi pensione», ha dichiarato Sergio Corbello, presidente di Assoprevidenza, «idonei a convogliare risorse in favore di progetti di pubblica utilità programmati dallo stato e dagli enti locali». La previdenza complementare potrebbe finanziare opere pubbliche e infrastrutture. Mentre come tutela dei fondi pensione per sostenere le pmi italiane «andrebbe coinvolto anche lo specifico fondo di garanzia per le pmi creato presso il ministero delle Sviluppo Economico», ha aggiunto Corbello. (riproduzione riservata)
Anna Messia