Moody’s: guai se la crisi si allargherà a italia e spagna
di Anna Messia
Le compagnie di assicurazione europee potrebbero reggere bene a un ulteriore indebolimento dei debiti sovrani irlandese o portoghese. E ce la farebbero anche a sostenere una perdita superiore alle attese da parte della Grecia. Ma la situazione sarebbe ben più difficile da gestire se a entrare in difficoltà fossero la Spagna o l’Italia. Ad affermarlo è la società di rating Moody’s, che ieri ha rassicurato i mercati sulla solidità dei big europei delle polizze nonostante l’attuale contesto di crisi. Secondo l’agenzia, in particolare, gli assicuratori europei subirebbero un impatto minimo dal deterioramento del credito di Irlanda, Portogallo e Grecia «per il fatto che le compagnie hanno un’esposizione diretta limitata verso questi debiti sovrani». Non solo: anche il loro giro d’affari in questi mercati è piuttosto esiguo se confrontato con la raccolta complessiva. «I gruppi assicurativi hanno un’esposizione limitata verso le banche e le aziende emittenti di questi Paesi», ha sottolineato Benjamin Serra, autore del report di Moody’s. Insomma, niente paura, gli assicuratori d’Europa hanno le spalle abbastanza larghe per tenere testa ai Pig (Portogallo, Irlanda e Grecia) d’Europa, ma non ai Piigs (acronimo che include anche Italia e Spagna). Del resto anche il presidente dell’Isvap Giancarlo Giannini ha più volte dichiarato che le compagnie di assicurazione italiane non sono messe a rischio dalla crisi ellenica, perché gli effetti sono piuttosto «modesti e irrilevanti». Qualcuna, come Generali, ha poi già messo in conto buona parte delle perdite. Nel bilancio semestrale il gruppo guidato da Giovanni Perissinotto ha proceduto a svalutazioni per 140 milioni sui titoli di Stato greci. L’intervento ha interessato le emissioni con scadenza entro il 2010 (che rappresentano più del 70% dell’esposizione complessiva di Generali) con una svalutazione media pari al 47% del valore dei titoli. E nonostante la manovra correttiva il gruppo ha chiuso il semestre con un utile netto di 806 milioni. Anche Mediolanum ha scelto la strada della trasparenza svalutando i titoli greci per 14,2 milioni, ma chiudendo a giugno con un utile a 96,8 milioni; un impatto quindi piuttosto contenuto. Ma, osserva l’agenzia di rating, le cose sarebbero ben diverse se la situazione di crisi dei debiti sovrani si allargasse a Spagna e Italia. «Gli assicuratori», spiegano da Moody’s, «diventerebbero vulnerabili in un contesto di ampliamento della crisi dei debiti sovrani in Europa con un significativo deterioramento del credito in Spagna e Italia, soprattutto a causa dell’elevata esposizione verso questi Paesi». Insomma i profili di credito e i rating di molti assicuratori europei potrebbero essere ben più danneggiati dallo scenario avverso che si sta delineando in Spagna e Italia. A partire ovviamente dalle società italiane. Solo qualche giorno fa Giannini ha dichiarato che il mercato assicurativo italiano non mostra timori sui titoli di Stato italiani, in cui ha investito circa 226 miliardi. Ma solo perché nessuno pensa che l’Italia possa arrivare a trovarsi nella situazione della Grecia e l’Isvap stessa ha prorogato i decreti anticrisi per evitare che le svalutazioni dei Btp possano pesare troppo sui prossimi bilanci delle compagnie italiane. Insomma, per ora è tutto sotto controllo. Ma guai a nuovi scossoni. (riproduzione riservata)