La proposta della società tedesca Allianz di rafforzare l’Efsf trasformandolo in un programma di assicurazione sui bond sta guadagnando terreno nell’Unione europea. È quanto è emerso da un’intervista del Wall Street Journal e di DowJones Newswires al membro del board di Allianz, Paul Achleitner, che ha precisato come la proposta abbia il sostegno di altre importanti banche e società di assicurazione europee e come, dopo un iniziale scetticismo, il piano stia iniziando a essere preso seriamente in considerazione dai governi dell’Eurozona. «Non usate l’Efsf come un creditore, usatelo come un assicuratore sui bond», ha affermato Achleitner, spiegando che il suo piano estenderebbe l’impatto del meccanismo anti-crisi provvisorio dall’attuale capacità effettiva di 440 miliardi di euro a oltre 3 mila miliardi. Per Achleitner, questa stima assume che sia assicurato il 20% del debito emesso e che i 780 miliardi versati dai governi all’Efsf vengano utilizzati come garanzia. Achleitner, sostenuto dall’a.d. di Allianz Michael Diekmann, ha spiegato che il piano, elaborato in stretta cooperazione con Deutsche Bank, trova il sostegno di assicuratori come MunichRe e di alcune grandi banche francesi. Allianz è inoltre in strette consultazioni con la troika (Bce, Fmi, Commissione europea). Il piano non prevede una ricapitalizzazione delle banche, che è materia dei singoli governi più che dell’Efsf. In pratica, i singoli Stati (Italia e Spagna, per esempio) per un ammontare definito (25%-30%) del debito in emissione potrebbero comprare protezione da default (pagando un maggiore spread) presso l’Efsf, esattamente come si faceva per l’emissione dei cdo. La perdita dovuta a un eventuale haircut del debito sovrano verrebbe dunque presa nella percentuale del 25-30% dall’Efsf, garantendo i sottoscrittori dei bond e consentendo di ridurre drasticamente gli spread sul mercato primario (le aste). Il mercato secondario dovrebbe beneficiare di conseguenza, dal momento che si ridurrebbe il rischio sovrano su tutto lo stock del debito.